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Laureati Unipa? Trova lavoro uno studente su cinque

L'Indagine Stella parla chiaro: solo un giovane neolaureato su cinque all'Università degli Studi di Palermo trova un lavoro, spesso sottopagato e precario

  • 8 marzo 2013

Il traguardo del diploma coincide con uno dei momenti in cui si ragiona sul proprio futuro, su ciò che si vuole fare della propria vita. L'obiettivo principale è, in genere, iscriversi ad una facoltà che consenta poi di ottenere un lavoro. Ma cosa succede quando l'Università alla quale ci si iscrive non è all'altezza delle aspettative? Se lo staranno chiedendo di certo molti dei neolaureati dell'Università degli Studi di Palermo, che, alla luce delle statistiche, ad un anno dalla laurea sono ancora alla ricerca di un'occupazione.


Stando ai dati dell'Indagine Stella - Statistica in Tema di Laureati e Lavoro - che ha l'obiettivo di osservare gli esiti occupazionali dopo dodici, trentasei e sessanta mesi dalla laurea, solo un laureato su cinque all'Università di Palermo si riesce ad affacciare subito nel mondo del lavoro.

Le indagini riguardanti gli anni 2010 e 2011 non sono rassicuranti. Fatta eccezione per la facoltà di Medicina e i suoi corsi di laurea triennali, le altre facoltà vedono impegnati a tempo pieno meno della metà degli studenti laureati. In ordine Farmacia, Ingegneria e Scienze Motorie sono le facoltà con le più alte percentuali di successo per quanto riguarda le lauree triennali o quelle a ciclo unico. I laureati specializzati migliorano di un pizzico il quadro: il 35% trova un impiego durante il primo anno da post lauream. Gli studenti messi peggio? Quelli di Psicologia, con risultati davvero disarmanti sia per chi si laurea alla triennale che per i colleghi della specialistica. Dati davvero sconcertanti se comparati con i risultati degli altri atenei italiani, in primis quelli lombardi, dove si registrano tassi di successo decisamente superiori.

Come se non bastasse, inoltre, dall'Indagine Stella emerge un altro dato scoraggiante: chi riesce a trovare occupazione generalmente trova solo posizioni precarie con scarse garanzie e salari terribilmente bassi. Si parla di circa 650 euro al mese per chi ha conseguito una triennale ed a 830 euro per gli "specializzati". A questa condizione corrisponde un'allarmante fuga di cervelli: neolaureati capaci si vedono costretti ad abbandonare non solo Palermo, ma la stessa Sicilia. Ci si chiede, a questo punto, quanto sia possibile sperare in un miglioramento quando a trovarsi in questa disperata situazione sono proprio i più giovani, il futuro della nostra terra, quelli più dotati e capaci di rendere la società migliore.
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