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Mariano Rigillo è Giacomo Serpotta

Rigillo è Giacomo Serpotta che in un lungo monologo, dialoga con se stesso e detta il suo terzo testamento ad un invisibile notaio

Balarm
La redazione
  • 20 dicembre 2003

Sono già tutti esauriti i biglietti per lo spettacolo “Vita del Serpotta”, interpretato da Mariano Rigillo e in programma da sabato 20 fino a martedì 23 dicembre a Palermo (alle 18.15 ed alle 21.15), all’Oratorio di San Lorenzo, in via dell’Immacolatella (a pochi metri dalla chiesa di San Francesco). Il monologo teatrale, un unico atto diretto da Davide Rampello, è incentrato sugli ultimi istanti di vita di Giacomo Serpotta interpretato da Mariano Rigillo. In tutto, saranno otto le repliche per un pubblico non superiore alla sessanta persone per volta, tanti infatti sono i posti a sedere dell’oratorio di San Lorenzo.

Rigillo è Giacomo Serpotta che in un lungo monologo, dialoga con se stesso e detta il suo terzo testamento ad un invisibile notaio. Si tratta delle dichiarazioni più intime e vere che gettano luce sul senso profondo della sua arte: dal desiderio della ricerca estetica al rapporto con la religione, la politica, la fede e l’amore. Lo spettacolo si ispira a testi e testimonianze originali d'archivio e si sviluppa coniugando le naturali esigenze drammaturgiche alla volontà di realizzare un’opera anche didattica, che divulghi l'arte e la vita di questo grande esponente del barocco palermitano, vissuto a cavallo tra il Seicento ed il Settecento.

Ad attorniare il palcoscenico, angeli, allegorie, putti e santi candidi in puro stile serpottiano e i diversi quadri della rappresentazione saranno accompagnati da un violoncellista solista e da quindici artisti vestiti di bianco e dal volto coperto di gesso. I testi dello spettacolo sono di Luca Masia. I biglietti per assistere gratuitamente allo spettacolo (in tutto 480), messi a disposizione dal Comune, si potevano ritirare a Palazzo Ziino, ma è stata tale l’affluenza che sono finiti in un giorno.

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