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Muore il regista Giuseppe Greco, autore di "Vite perdute"

Balarm
La redazione
  • 14 febbraio 2011

E' morto a 58 anni, stroncato da un tumore, il regista palermitano Giuseppe Greco, figlio del boss di Cosa Nostra Michele Greco. La sua carriera nel mondo del cinema iniziò negli anni '80, quando il padre era fra i massimi esponenti della mafia siciliana. All'ombra di questi era riuscito nel 1981 a produrre il suo primo film, "Crema, cioccolata e pa...prikà" per la regia di Massimo Tarantini; nonostante i nomi coinvolti (fra questi Barbara Bouchet, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia) i risultati al botteghino furono molto deludenti; anzi fu proprio questa pellicola a decretare la sua disgrazia. Magliette promozionali del film furono rinvenute nel covo di un latitante e poco dopo lo stesso Greco venne accusato di riciclare, attraverso il cinema, i soldi del padre. Condannato a 4 anni, venne infine assolto in Cassazione.

Nel 1992 curò la regia di "Vite perdute", sorta di seguito "apocrifo" di "Meri per sempre" con una parte del cast originario, ma anche stavolta il riscontro di pubblico fu decisamente modesto. L'ultima sua pellicola, "I Grimaldi", era una sorta di saga familiare che raccontava lo scontro tra "vecchia" e "nuova" criminalità: a molti critici parve una vera e propria apologia della mafia di un tempo. L'ennesimo flop decretò la fine della sua carriera da cineasta.
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