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Non solo traffico: tutti i primati tenuti da Palermo che dimentichiamo sempre

Sì, il più grande problema di Palermo è il traffico (cit). Ma la città non primeggia solo per le lunghe code di automobili: ecco tutti quei record che alle volte scordiamo

  • 25 dicembre 2017

La Real Casina alla Cinese

TomTom è tornata a ricordarci che Palermo è la città più trafficata d'Italia. Non si tratta esattamente di un record nuovo: il capoluogo siciliano si era aggiudicato questo record già nel 2015 e lo aveva "riconquistato" nel 2016. La conferma del 2017 era praticamente quasi annunciata.

Non che ci si voglia rassegnare: il fatto che i palermitani passino circa 149 ore all'anno imbottigliati nel traffico non è qualcosa da prendere sottogamba, ma in piene festività natalizie siamo tutti più buoni e vogliamo così rispolverare gli altri record della città.

Quelli belli, quelli che in qualche modo la rendono unica al mondo.

Il primo record è quello che riguarda il centro storico: agli atti è il più grande d'Europa e ospita tanti, tantissimi monumenti tra i suoi assi viari. In particolare, poi, ospita il percorso arabo-normanno che comprende una serie di bellezze architettoniche dichiarate dall'Unesco un patrimonio mondiale dell’umanità.
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Altri due record palermitani sono quelli dell'Orto Botanico e del palmeto di Villa Bonanno. Il filo conduttore? La vastità: l'Orto Botanico è infatti l'istituzione museale che accoglie oltre 12mila specie differenti di piante, mentre il palmeto è il più rigoglioso attualmente presente in Europa.

A proposito di verde, il polmone naturale di Palermo, il parco della Favorita, è il più grande parco urbano d’Italia, con una superficie che supera addirittura quella di Central Park che quindi è più piccolo, anche se è senza dubbio più famoso e più valorizzato (fino a oggi).

Un altro primato, di cui forse non tutti sono a conoscenza, è quello legato alla cinta muraria che difendeva la città antica: questa particolare struttura vanta alcune tra le porte urbane più grandi d'Europa.

Famose la porta Carini che delimita il mercato del Capo, Porta Felice che delimita il Cassaro dal lato del mare, opposta a Porta Nuova che lo delimita dal lato dei monti.

Porta dei Greci è ancora oggi l’ngresso monumentale di via Roma Porta della Calcina che è nascosta all'interno dei fabbricati sulla Cala, nei pressi della chiesa di San Sebastiano. Il rudere di Porta Montalto poi ancora Porta Reale (o delle Vittorie), Porta Mazzara, Porta di Vicari che elimita la via Maqueda e Porta Sant'Agata.

Primati decisamente più noti sono quelli relativi ai teatri: non solo Palermo è stata la prima città al mondo ad avere ben due teatri lirici, ma uno di essi, il Teatro Massimo, è il più grande edificio teatrale lirico d’Italia e terzo per ordine di grandezza architettonica in tutta Europa.

E a proposito di architettura, a caratterizzare Palermo è l’unicità di molti monumenti tra cui spiccano, per eclettismo, due edifici in particolare: Il "Castello" di Maredolce e la Palazzina Cinese, la cui originalità li rende unici al mondo.

Vediamo perché: il primo edificio, chiamato erroneamente "castello" è in stile islamico nonostante sia stato fatto costruire da Re (normanno) Ruggero. La seconda è in stile cinese, disegnata da Marvuglia alla fine del 1700 per il re Ferdinando di Borbone.

Naturalmente non sono che poche notizie a fronte dell'immenso patrimonio che le generazioni di artisti, architetti e reali del passato ci hanno lasciato in eredità.

A cominciare dal Liberty di Ernesto Basile finendo con il magnifico Giacomo Serpotta e passando per tutto ciò che di monumentale curiamo - o dovremmo curare - per lasciare anche noi qualcosa di cui andare fieri alle generazioni future.
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