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Paghi il pizzo? Fuori da Confcommercio Sicilia

Undici articoli per il nuovo codice etico che impone regole ferree: i soci dovranno rifiutare ogni rapporto con le organizzazioni mafiose

Balarm
La redazione
  • 19 ottobre 2011

Fuori da Confcommericio se si paga il pizzo: è quello che è stato deciso dai vertici delle nove associazioni provinciali che fanno capo a Confcommercio Sicilia. Undici articoli per il nuovo codice etico che impone regole ferree per entrare a far parte dell’associazione: i soci dovranno rifiutare ogni rapporto con le organizzazioni mafiose, ma anche "fornire una guida morale ai consumatori". La svolta è stata lanciata dalle 80mila imprese di Confcommercio Sicilia. A firmare le nuove regole saranno i dirigenti dell’associazione, i cui nomi saranno resi noti entro Natale, così come i nomi delle aziende virtuose, con una campagna su giornali, manifesti e Internet.

A presentare il codice etico sono stati il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen, Luca Squeri presidente della commissione per le Politiche di Sicurezza e Legalita' di Confcommercio nazionale e Claudio Risicato, presidente dell'associazione Antiracket di Catania. Una decisione arrivata anche sulla spinta del procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso. Sin da subito le imprese potranno presentarsi nelle sedi delle associazioni provinciali e firmare il nuovo codice, mentre i nuovi iscritti saranno obbligati a farlo al momento dell'adesione. Per i vecchi associati l'ultimatum scade a fine anno, insieme con il termine delle iscrizioni: chi non firma sarà fuori dal sistema associativo. Inoltre saranno sospesi gli imprenditori che sono stati rinviato a giudizio per reati di associazione mafiosa e l’espulsione sarà definitiva in caso di condanna.

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