SPORT
Palermo-Chievo, facciamo subito chiarezza
La domenica “pallonara” numero 8 del campionato si apre con le dichiarazioni tipo “di tutto di più” del presidente Zamparini per terminare con un pareggio che, viste come sono andate le cose in campo, sa di miracolo. Non è certo l’ora della crisi, dei processi e del “si salvi chi può” ma è chiaro che a questo punto va fatta un’analisi seria. In un articolo precedente, avevamo fatto presente che questa squadra non potrà mai competere con squadre come Juve, Inter e Milan ed oggi come allora bisogna che tutto l’ambiente, dal presidente all’ultimo dei tifosi, ne sia pienamente convinto, oltre che consapevole. Il Palermo è una ottima squadra, produce un buon calcio ed ha nel proprio organico otto nazionali, un allenatore preparato ed una società seria. Queste le certezze. Rispetto allo scorso anno l’età media si è abbassata notevolmente a discapito della necessaria esperienza che non può garantire il solo Corini, la squadra subisce troppi gol (quanti ne ha subito il Treviso) su azione e soffre di amnesie preoccupanti che rischiano di vanificare i notevoli sforzi dell’intera squadra nell’arco della stessa partita. Se vogliamo, possiamo archiviare la partita contro il Chievo e farla passare per una giornata storta dove almeno otto undicesimi della squadra pensava si trattasse di un allenamento, o possiamo fare i complimenti all’ ottima organizzazione di gioco della squadra clivense, ma restiamo dell’idea che qualcosina bisogna chiarirla subito.
Ciccio è un giocatore di indubbio talento che viene da un ottimo campionato, quello scorso, che gli è valsa la convocazione in maglia azzurra della nazionale ma con gli schemi rigidi che prevedono una seconda punta piuttosto che un fantasista abbiamo la sensazione che sia un pesce fuor d’acqua. Non sarebbe meglio per tutti che il buon Franco vada in una squadra con schemi più adatti ad esprimere il suo grande talento e magari arrivi in cambio una punta esperta che faccia da chioccia e che si renda utile a togliere le castagne dal fuoco all’occorrenza? Sul pubblico abbiamo già espresso parole di disgusto nei confronti dei fischi, specialmente se ingenerosi nei confronti di questo o di quel giocatore di casa, ma abbiamo la sensazione anche qui che tutto stia girando troppo velocemente e che le aspettative di classifica e primati vari stiano creando un vortice che ai primi risultati negativi (speriamo di no, ma arriveranno) si abbatterà con l’impatto di “Katrina”. L’antidoto è quello di spargere umiltà e soprattutto chiarezza dai mass media ai componenti la società rosanero.
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