MOBILITÀ
Parte la prova "Taxi Sharing". A Palermo basta 101?
Un'iniziativa che dovrebbe andare avanti fino a febbraio. Il servizio taxi sharing permetterà l'uso del mezzo di trasporto ad un costo di 2 euro. Funzionerà?
Palermo. Poco più di 650 mila abitanti solo in città, comuni esclusi. Goethe raccontava di esserne rimasto incantato tanto da definirlo il posto più bello del mondo. Ed effettivamente il suo golfo, i suoi promontori e quella luce naturale che l’affresca come fosse un dipinto la rendono un incanto… Una poesia, se non fosse che è una metropoli molto inquinata. Croce e delizia per i palermitani che non riescono a fare a meno dell’automobile, anche quando potrebbero fare due passi a piedi. Per questa ragione l’amministrazione comunale ha promosso un’iniziativa - nonostante alcuni problemi tecnici che ne hanno ritardato l'avvio - in via sperimentale fino a venerdì 15 febbraio. Si tratta di un servizio di “taxi sharing” che dovrebbe limitare gli effetti negativi dei mezzi di trasporto privato.
Ma questo servizio funzionerà per davvero? A guardarsi un po’ intorno sembra di no. Cosa è andato storto? Le auto a disposizione sono soltanto una ventina, bianche e riconoscibili grazie ad un’insegna che specifica il servizio “sharing”. Ma non sono facilmente individuabili a causa dell'assenza del logo affisso, con l'indicazione di tariffe e quant'altro. Le cooperative Trinacria e Radio Taxi, in collaborazione con il Comune di Palermo, per evitare il flop dell’iniziativa hanno preso comunque a bordo pochi passeggeri, due o tre persone, nonostante il tetto massimo fosse di quattro per far scattare il prezzo scontato di 2 euro. «Il servizio ha funzionato meglio a ora di pranzo e nel primo pomeriggio - spiega Orazio Marra, segretario regionale dell’UTI -. Cinque tassisti sono riusciti a formare gruppi alla stazione centrale e altri a piazza Matteotti e pur di lavorare hanno effettuato la corsa anche con tre persone anziché quattro».
Un’idea “ecologica e urbanistica” insieme che sottrarrebbe ai privati un servizio forse esageratamente sfruttato. L’iniziativa prevede di attivare l’auto di piazza alla stregua della linea ferroviaria, tramviaria e di autobus. Non più, infatti, chiamate radiotaxi da parte dell’utente che sceglierà la meta desiderata. Non più fermate “porta a porta”. Adesso ogni passeggero diretto verso la stessa zona condividerà il mezzo, fino ad esaurimento posti sull’autovettura. Una sorta di 101, un po’ più comodo e meno ingombrato, al costo di 2 euro per singolo passeggero e per tratta.
«Dalla prossima settimana - racconta Massimiliano Federico, presidente della cooperativa Radio Taxi - contiamo di distribuire i tagliandi a tutti gli autisti e di incrementare il numero di auto dedicate al taxi sharing. Promuoveremo il servizio con un volantinaggio alle fermate degli autobus e l'affissione di locandine pubblicitarie. Abbiamo fatto tutto a nostre spese, perché il Comune non aveva fondi per sponsorizzare l'iniziativa. Ma contiamo di proseguire fino al 15 febbraio».
Il “taxi sharing” prevede, inoltre, anche l’attivazione di un servizio “ad itinerario fisso”. Sarà possibile, infatti, dirigersi dalla Stazione Centrale all’aeroporto Falcone Borsellino, facendo sosta alle fermate del Politeama e di via della Libertà, e viceversa. Saranno necessari un minimo di quattro viaggiatori che intendano condividere lo stesso tragitto ad un costo di 8 euro per ognuno. Ci auguriamo un esito positivo dell’iniziativa, anche perché, l’Amministrazione ha promesso in tal senso un servizio diversificato, come nel caso di assistenza ad anziani per il tragitto casa-medico-casa di cura oppure per rasserenare i genitori. In che senso? L’intenzione è quella di offrire un servizio “sharing” il sabato notte per i frequentatori delle discoteche i quali, per un bicchiere di troppo, si trovano nell’impossibilità di guidare il proprio mezzo di trasporto.
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