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Teatro Dante: in scena "Le Pulle" di Emma Dante

Torna a Palermo uno dei testi che ha reso noto al grande pubblico la regista e attrice palermitana Emma Dante; a seguire "Le Pulle Party!" a palazzo Fatta

  • 21 giugno 2010

Operetta amorale: così Emma Dante, parafrasando Leopardi, definisce “Le Pulle”, in cui l’alfa privativa anteposta al pesante concetto di morale vuol sottolineare che si tratta di un atto unico in cui recitazione e canto si alternano, per rappresentare un mondo che vuole essere conosciuto senza per questo essere anche giudicato, in base a categorie morali predefinite. Lo spettacolo andrà in scena martedì 22 giugno, ore 21.30, all’Auditorium Teatro Dante (piazza Lolli, Palermo) per la regia della stessa Dante. L’evento è prodotto, in occasione delle Giornate per l'Inclusione Sociale, da FP CGIL Sicilia, CRESM, Rai, Facoltà di Lettere di Palermo, FP Sicilia Medici Sicilia, SLC CGIL Sicilia.

Dopo i successi nazionali e internazionali che l’hanno consacrata come una delle voci più originali del panorama teatrale contemporaneo (ricordiamo, su tutti, il prestigioso incarico della messa in scena, affidata proprio alla regista palermitana, della "Carmen" per l’inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano), Emma Dante torna dunque nella sua città natale. Molti dei teatri cittadini hanno manifestato, con ragioni diverse, la loro impossibilità ad offrire un palco a questo, senza dubbio controverso e difficile, testo. Alla fine, tuttavia, “Le Pulle” ha trovato spazio d’espressione al Teatro Dante. “Le Pulle”, termine del dialetto palermitano che indica le prostitute, è in effetti un testo corrosivo, poeticamente disturbante, visionario sogno teatrale che trasuda energia e vitalità, provocando il pubblico sui concetti di femminilità ed emarginazione. Tutto questo attraverso una contaminazione di stili che comprendono un melange di operetta, recitazione, danza, avanspettacolo, canti a tinte forti in cui emerge il profondissimo dolore di creature ambigue che non riescono ancora, nonostante l’evoluzione dei costumi, a farsi accettare.

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All’interno di un bordello con tende di damasco, covo segreto dove offrire anima e corpo, protagoniste sono appunto le prostitute, quattro travestiti e un trans, Rosy, Sara, Ada, Moira e Stellina (rappresentati in scena da Sabino Civilleri, Sandro Maria Campagna, Carmine Maringola, Antonio Puccia ed Ersilia Lombardo), che contemplano madonne a tinte accese, vestite di strass, piume di struzzo, pizzi, lustrini e guépiere. Spaccato desolante che, attraverso il convulso movimento dei corpi, racconta di un’umanità repressa dall’oppressione familiare, dalla “normalità” delle relazioni personali, dalle imposizioni di una religiosità regolare, dalla stratificazione gerarchica dei rapporti sociali. Un grido si sofferenza per far emergere un sostrato di paure, di violenze subite, di sopraffazione, di sessualità reclusa. Attraverso un processo di metempsicosi, tre fate (Elena Borgogni, Manuela Lo Sicco e Clio Gaudenzi) guidate da Mab, la levatrice delle fate (personaggio del Romeo e Giulietta shakespereano, direttamente identificabile in Emma Dante sul palcoscenico), trasferiscono nelle "pulle" la loro anima femminile, incarnandosi in un ibrido che sta a metà tra i due sessi. Il miracolo è teso a compiere un rovesciamento del femminile sul maschile senza dover subire l’operazione o la scomunica di un bigotto Cardinale.

La prevendita dei biglietti dello spettacolo è reperibile presso il circuito Box Office a 16 euro (a cui sono da aggiungere i diritti). Per informazioni è possibile chiamare i numeri 091.6260177 oppure 091.335566. Dopo lo spettacolo (ingresso libero) il pubblico è invitato a partecipare a "Le Pulle Party!!(After Show)", a Palazzo Fatta (piazza Marina 19) insieme alla Compagnia di Emma Dante, serata per festeggiare il loro ritorno a Palermo: evento spontaneo, promosso da Auditorium Teatro Dante, Palazzo Fatta, Euterpemanagement Eventi; musiche di Dario Panzavecchia (dj Abnormal) e Francesco Calabria. Previste inoltre performance musicali e teatrali, video set e altro ancora.

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