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Un’infiltrata alla selezione del Grande Fratello 7

  • 31 luglio 2006

Il sito www.grandefratello.com riporta solo una breve indicazione: “28/07/2006. Palermo - Ipershop, via Roccella 139. Inizio selezioni: ore 15,00”. Unica tappa prevista nella nostra città per il casting della 7a edizione, organizzato in esclusiva per i centri commerciali italiani dalla Wobinda Produzioni.

Munita di fotocamera mi reco all’appuntamento dove trovo un nugolo di persone in piedi davanti l’ipermercato. I cartelli appesi sull’inferriata antistante lo spiazzo informano che il turno è cominciato alle 14.30 per concludersi alle 20 anche in presenza di candidati in coda. Per depistare eventuali sospetti decido d’iscrivermi e mi dirigo verso l’assediato referente che scrive nomi a ritmo continuo. Con tono sbrigativo mi chiede «Lista coupon o senza?». «Coupon?». Il giovane, in automatico, spiega: «Nelle ultime due settimane, per ogni 39 euro di spesa l’Ipershop ha consegnato un tagliando che dà diritto ad essere inseriti in un elenco a parte». Ribadisco che non risulta pubblicizzato da nessuna parte, lui scrolla le spalle e conclude «Non so che dire. Intanto la segno».

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Decido di andare a fondo alla questione, forte dello sgomento della maggior parte dei presenti, ignari dell’ambigua procedura. Finora risultano circa 500 iscritti in totale, suddivisi equamente tra le due liste. Come dire nababbi e tapini. Si darà la precedenza ai primi, poi, se ci sarà tempo, si continuerà con gli altri, fino all’orario di chiusura. Un signore barbuto calcola rapidamente ed esclama: «Cinque minuti a persona fanno circa 41 ore!» Rimaniamo affascinati ed atterriti dalla rivelazione matematica. Il referente rassicura prontamente che si entra a gruppi, ma invece di sortire l’effetto sperato, scatena un’affannosa ricerca del talloncino della discordia. Troppo tardi, erano in distribuzione fino alle 9 del mattino. Mi aspetto di veder comparire i bagarini da un momento all’altro.

Due intraprendenti ragazze tentano di avere spiegazioni dalla security, che rivela un granitico silenzio. Mi presento a Francesca, cantante e conduttrice di una trasmissione radiofonica, e Cristina, sua inseparabile supporter. Da novelle signorine in giallo decidiamo di condurre la nostra indagine su tagliandopoli. Il titolare dell’Ipershop delega ogni responsabilità al sig. Costa, l’organizzatore del casting. Raggiungiamo l’indaffaratissimo detentore della verità nella zona riservata. «La nostra società ha ricevuto l’appalto per la selezione dalla Endemol» spiega «Per recuperare i costi d’affitto della location abbiamo effettuato questa manovra economica». Il ragionamento fa acqua da tutte le parti, affonda inesorabilmente quando l’uomo si dice ignaro della mancata informazione dell’affaire coupon sul sito ufficiale. Evidentemente il GF ha chiuso l’occhio sulla particolare iniziativa.

I provini si svolgono proprio all’entrata dell’emporio, a destra il via-vai dei clienti, a sinistra quello degli aspiranti inquilini della Casa Mediatica. Ritorniamo nella zona tugurio. Cristina, passa all’azione telefonica chiamando la Guardia di Finanza di Palermo. «Hanno già ricevuto altre tre segnalazioni e approfondiranno la cosa», riferisce. Non soddisfatta contatta la Endemol, la multinazionale produttrice del programma, chiedendo chiarimenti. Dopo un momento d’imbarazzo le promettono che sarà ricontattata entro breve.

Nell’attesa mi guardo in giro. Moltissimi ventenni, tariconi di casa nostra, corpulente pin-up in mise sexy e trucco disciolto dall’afa. Facce comuni e personaggi di circostanza: il tenebroso in nero, pirati metropolitani con bandana d’ordinanza, un “Jonathan” nostrano, dalla lunga chioma corvina, salopette azzurra con girasoli di stoffa applicati. La lista scorre con lentezza esasperante, gli addetti alla Sicurezza si passano di bocca in bocca, in uno stanco tam-tam, i nominativi di turno. Nessun ausilio di microfoni o altro, a quanto pare i potenti mezzi organizzativi non hanno potuto far fronte alle spese superflue, forse se avessero arrotondato il coupon a 40 euro…

Gli operatori Mediaset Premium effettuano frequenti interruzioni tra la folla stremata per distrarla un po’ e raccogliere materiale per il backstage. Mentre tutti fanno a gara per farsi notare con smaglianti sorrisi ed eloquenti posture, io sguscio via ripetutamente dalla visuale. Un palermitano verace tenta di rimorchiarmi «Tu c’hai la faccia da Grande Fratello!». Mi allontano incerta di aver ricevuto un complimento o un insulto. Mi unisco a un dibattito in corso sull’essere spiati 24 su 24 nel bunker di Cinecittà. «Io ci sono abituata!» afferma una spigliata brunetta «A Piana degli Albanesi, tutti sanno e vedono tutto. Sono 23 anni che vivo in un paese-reality!» Frizzante analisi sociologica che rivela il segreto vincente del format: l’esaltante fascino indiscreto del buco della serratura, da cui sbeffeggiare l’intimità altrui. Un invito al voyeurismo, tipico della televisione contemporanea.

Oltre la cancellata i passanti esternano la loro disapprovazione: «Ma viri tutti stì magnacci!», «Itivinni a travagghiari!». Gli astanti glissano, impegnati a conquistare le prime linee, tra corteggiamenti, sodalizi, foto ricordo e scambi di cellulari. Il vero reality si svolge davanti i miei occhi. Quando chiamano Francesca, intoniamo un tifo da cheerleaders.

I provinati vanno via, sorridendo soddisfatti. I più generosi rivelano le modalità selettive: dopo aver compilato liberatoria e scheda conoscitiva con dati anagrafici, gusti personali, ecc. si passa all’audizione televisiva, rispondendo a quesiti come: “Cosa sei disposto a fare per entrare nel GF?”. “Perché vuoi partecipare?”. Per fare il trenino a “Buona Domenica”! Penso mentalmente, ma i più tirano in ballo curiosità, sogno nel cassetto, conquista della fama e del montepremi. Tutti sono disposti a dare pubblicamente il peggio di sé in nome di una celebrità usa e getta. E’ questa l’intuizione che ha reso il “Big Brother” il fenomeno di costume del nuovo millennio, dagli introiti ed ascolti record; bloccando col telecomando in mano milioni di teleguardoni in tutto il mondo.

Alle 18 una notizia scatena il caos generale: “si è perso” un foglio della lista. Cerco di capire l’evolversi della situazione quando mi ritrovo l’obiettivo del backstage puntato in faccia e una voce sorniona mi chiede «Come va?». Lo sapevo, mai distrarsi! Il Grande Occhio è sempre in agguato! «Cos’è, lo speciale sadismo?» sbotto. Immediatamente l’inquadratura viene distolta. Oh-Oh! Seconda regola infranta: mai contrastare il GF! Gelidamente gli operatori precisano che il loro compito è solo raccogliere interviste. Replico che possono benissimo riprendere la mia allora, ma è fiato sprecato. Sono stata appena nominata!

Ormai manca mezz’ora alla scadenza prevista, gli ultimi presenti chiedono imploranti una proroga sull’orario. Si dà ordine di terminare i provini agli iscritti, far allontanare tutti gli altri e chiudere i cancelli. Sento chiamare il mio nome dalla lista, ma non rispondo. Decido di abbandonare volontariamente la “Casa” sotto lo sguardo assente del Grande Fratello.

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