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Mare cristallino, borghi e buon vino per una meta da sogno: scopriamo i mille volti di Menfi

Stretta tra la valle dei fiumi Belice e Carboj sorge in un’invidiabile posizione geografica, a meno di meno di 10 km dal mare e comodissima in direzione di tutte le principali attrazioni turistiche della Sicilia sud-occidentale

Jana Cardinale
Giornalista
  • 11 maggio 2022

Declina dolcemente verso il mare, ma al mare non arriva e, quasi timorosa, si ritrae per radicarsi nella terra, che è la sua risorsa di sempre, la sua vera vocazione. Nel suo vino, infatti, si ritrova il mare africano nel quale d’estate in tantissimi si immergono, testimoni di quella bandiera blu che sventola pulizia e orgoglio. Stretta tra la valle dei fiumi Belice e Carboj, Menfi sorge in un’invidiabile posizione geografica, a meno di meno di 10 km dal mare e comodissima in direzione di tutte le principali attrazioni turistiche della Sicilia sud-occidentale.

Trascorrervi una vacanza vuol dire rilassarsi su incantevoli spiagge di sabbia finissima, ammirare un paesaggio unico di dune e vegetazione mediterranea, fare gite emozionanti per visitare templi antichi o borghi caratteristici e bere quel buon vino che è una delle principali attività produttive della zona, con oltre 6000 ettari coltivati. La città ha anche un interessante centro storico dove poter ammirare palazzi, chiese e torri, e attorno alla Piazza Vittorio Emanuele III, fulcro del centro cittadino, si radunano i suoi tre gioielli architettonici: la Chiesa Madre Sant’Antonio da Padova risalente al Seicento che, sebbene distrutta dal sisma nel 1968, venne ricostruita ancora più bella tanto che nel 1705 venne elevata a parrocchia; la Torre Federiciana, che rappresenta tutto ciò che resta dell’imponente castello che Federico II di Svevia fece costruire nel Duecento; il Palazzo baronale Pignatelli, costruito nel XVII secolo sui resti di un precedente castello, acquistato dal Comune nel 1979.
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Un altro splendido palazzo a cui dare un’occhiata è il Palazzo di Tito in via della Vittoria, una delle vie principali del centro. La torre più suggestiva è invece la Torre Anticorsara a Porto Palo, a pianta quadrata su due piani arroccata in posizione scenica su un promontorio in riva al mare. Rappresenta uno degli esempi meglio conservati delle tanti torri di avvistamento costruite sul finire del Cinquecento per difendere la città dagli attacchi dei pirati.

Cos’altro scoprire di Menfi? Con la sua sabbia color ocra e le dune che cambiano forma e disposizione con il vento, la Riserva Naturale Foce del Fiume Belice, piccola area protetta e meraviglia naturale che comprende una zona costiera, con splendide spiagge bagnate da un mare limpidissimo, e una zona dell’entroterra. Menfi si trova a circa 7 km dalla costa: la località di mare più vicina è Porto Palo di Menfi, dove si trova un arenile di sabbia finissima lungo 10 km, un porticciolo e una passeggiata-lungomare su una passerella di legno fiancheggiata da palme la cui particolarità è che grazie a un effetto ottico i pannelli di legno con cui è costruita sembrano di colore diverso, mentre sono tutti dello stesso colore.

Le spiagge di Porto Palo di Menfi sono state più volte premiate con la bandiera blu per la qualità dei loro servizi, un prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità delle acque e l’attenzione riservata al viaggiatore. A ovest di Porto Palo si estende la spiaggia delle Solette, un susseguirsi di calette e insenature circondate da una fitta vegetazione mediterranea, bagnate ovviamente da un mare pulitissimo.

Menfi, insomma, è una destinazione dai mille volti e tra degustazioni di vino e spiagge, nel periodo estivo, le cose da fare e da vedere non mancano di certo. Il cuore del paese si offre con la sua pianta ortogonale a scacchiera, con i cortili acciottolati e la luce a picco sulle case recuperate dopo il sisma del sessantotto. Piazza Vittorio Emanuele III è grande e signorile, con quel belvedere da cui si scorge il luccichio del mare, incorniciata dalla Chiesa Madre e dal moderno torrione squadrato che si eleva sul brandello d’una torre federiciana: lì, sulle rovine della colonia saracena di Burgiomilluso, la storia ha sedimentato casali rurali e baronie, feudi e riti pagani.

Lì rivive il mito di Inycon, la città sicana famosa nell’antichità per i suoi vini. In città, le iniziative dell’Istituzione Culturale Federico II sono un perfetto esempio di valorizzazione delle risorse culturali del territorio. A nord, verso l’entroterra, con una continuità totale con il vecchio nucleo, si espande il paese nuovo, scrigno ricco di bellezze paesaggistiche.

E, proprio come dicono i turisti ammirati, Menfi è uno spettacolo che fa bene al cuore. Menfi è dove la Sicilia ti abbraccia. Non solo un punto geografico della Valle del Belìce, ma storia, civiltà della vite e cultura contadina. Il mare e il vino le appartengono: una dimensione che riempie lo sguardo fin dalle sue spiagge dorate, da cui vigneti a perdita d’occhio si dipanano in filari ordinati su, verso le colline. E dove l’antico insediamento di pescatori si inerpica sul promontorio con casette bianche che hanno conservato l’antica fisionomia affacciandosi sul porto, l’antico approdo orientale della vicina Selinunte.

Valgono una visita anche la Chiesa e il Collegio di Maria Santissima Annunziata con la loro Torre dell’Orologio ancora più suggestiva all’ora del tramonto, e il ricco Museo Malacologico, la cui collezione raccoglie quasi 5.000 conchiglie provenienti dal mare di Porto Palo e da tutti i mari del mondo. Basta voltare le spalle alla linea di costa e far correre gli occhi sulle colline ricamate da interminabili filari di viti, per capire che ci si trova nel vigneto più grande d’Europa.

Spiagge, fiumi, colline, vigneti, uliveti, e un sole abbagliante che sa splendere tutto l’anno, creano un patrimonio ambientale di inestimabile biodiversità. Le albe di Menfi, ma anche i suoi tramonti, l’accoglienza dei suoi abitanti, il paesaggio che riempie di costante stupore, fanno sperare a chi ci passa, di tornare, per continuarne a scoprire le bellezze, la ricca gastronomia, e i dintorni.
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