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"Mucche nell'area archeologica di Himera": l'appello dei cittadini, il Parco che dice

La Città Alta ha grandi potenzialità che «non possono essere perdute» dicono dall'associazione "Himera's friends". La risposta del direttore del Parco in Sicilia

Stefania Brusca
Giornalista
  • 9 luglio 2025

Mucche al pascolo nel Parco Archeologico di Himera

La Sicilia trabocca di bellezza, a volte millenaria. Per molte decadi parte di questo immenso patrimonio dell'Isola è stato trascurato, lasciando ad altri il compito di rimediare.

Da quando la Sicilia ha iniziato a credere sempre di più nelle sue risorse culturali e a valorizzare il suo patrimonio, il lavoro in questa direzione è stato incessante. E non si ferma mai.

Un impegno premiato dalla crescita del turismo, dall'arrivo di tante produzioni cinematografiche, dal fatto che i nostri luoghi restano indelebili nella memoria di chi ha la fortuna di poterli ammirare e vivere.

Una di quelle scene che non ti aspetteresti mai di vedere, da turista e da cittadino, è quella di mucche che pascolano tranquillamente tra le rovine di un'antica civiltà. In Sicilia è successo nell'area archeologica del Parco di Himera.

Un evento subito segnalato da Fabrizio Russo presidente dell'associazione "Himera's friends" che ha inviato una lettera al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e all'assessore ai Beni Culturali e all'identità siciliana Francesco Scarpinato.

La missiva che segnala quanto accaduto è stata inviata anche ai sindaci dei comuni del territorio: Termini Imerese, Campofelice di Roccella, Cerda, Sciara.

«Desideriamo portare alla vostra attenzione - si legge nella lettera - una questione di fondamentale importanza per il patrimonio storico, culturale e ambientale della nostra regione».

Si riferiscono alla «vicenda di Himera» dove si rileva la «presenza di mucche nell'area archeologica dell'antica città alta». Per l'associazione questo rappresenta «un grave oltraggio alla memoria millenaria di questo sito di cui la Regione è garante per la custodia, la tutela, la valorizzazione e la fruizione».

Per tale motivo, «ci rivolgiamo a voi con l'auspicio che si avvii un immediato percorso di sensibilizzazione, di confronto e di azione concreta, affinché si possa finalmente cambiare rotta e istituire alla città Alta di Himera il rispetto e la cura che merita.

Chiediamo, facendo appello al vostro ruolo istituzionale, che vengano attivati subito tutti i dovuti controlli finalizzati a verificare che i tanti reperti archeologici che insistono nell'area archeologica della città alta non abbiano subìto nocumento dalla presenza degli animali al pascolo».

Mettendola «nell'Agenda per consentire la valorizzazione, la migliore tutela e la trasformazione in fattore di sviluppo quale area di forte richiamo turistico».

Si tratta in particolare di un'area di circa 20 ettari che - oltre a essere una testimonianza millenaria di grande afflato spirituale - rappresenta anche un grande polmone verde per tutto il territorio circostante con importanti testimonianze fauno-floreali.

Con «spirito costruttivo», l'Associazione Himera's Friends, nata spontaneamente da un gruppo di cittadini per promuovere il territorio - desidera non solo stimolare una discussione sul futuro della città Alta di Himera, ma è disponibile anche a elaborare proposte concrete da sottoporre a una pubblica discussione.

Ma non si tratta soltanto di evitare che le mucche ci pascolino. L'associazione segnala anche «la necessità di tenere libera l'area dalle sterpaglie attraverso la programmazione di adeguati interventi».

La città Alta di Himera ha grandi potenzialità dal punto di vista turistico, oltre che rappresentare un patrimonio culturale comune che «non possono essere perdute: pensiamo a un'area viva, aperta e disposta a contaminarsi con il mondo che cambia, un'area ricca di fermenti umani e artistici».

«Non è prerogativa di chi scrive scegliere i propri interlocutori istituzionali - conclude Russo - ma vi manifestiamo di essere disponibili a dare il nostro contributo, senza remore né interesse particolare alcuno, nel caso in cui voleste determinarvi per aprire un tavolo di dialogo e confronto con il territorio».


Il direttore del Parco Archeologico di Himera, Domenico Targia, afferma che «siamo al lavoro giorno e notte, sabato e domenica compresi, per garantire all'area i lustri che merita. Siamo di fronte a una realtà complessa e abbiamo diverse esigenze che stiamo affrontando in accordo con la Regione siciliana. Quello di Himera è tra i parchi che ci sta più a cuore».


​​​Le foto pubblicate relative alle mucche «sono foto di repertorio, ciò è evidente dal colore verde dell’erba - aggiunge -. Inoltre dal 31 maggio scorso l’autorizzazione al pascolo risulta sospesa in autotutela».

Lunedì è arrivata sul posto una squadra di operatori dell'Esa (Ente Sviluppo Agricolo ndr) che sta provvedendo al diserbo e a rafforzare la qualità del percorso archeologico. Senza contare i lavori per eliminare le sterpaglie nella zona che collega la statale 113 fino all'area archeologica già realizzati dal Parco il mese scorso».

Nell'area è presente anche una missione scientifica dell'Università di Berna guidata dalla professoressa Elena Mango che punta a implementare gli scavi in notturna in tutti i quartieri del piano del Tamburino.
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