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Ne è passata di acqua sotto il Ponte: ecco perché slittano ancora i lavori sullo Stretto

Il ministro Salvini ha annunciato una nuova data per l'avvio dei cantieri. Ed è la quarta volta. Ma i tempi potranno essere rispettati solo a determinate condizioni

Luca La Mantia
Giornalista professionista
  • 20 maggio 2025

Come sarà il Ponte sullo Stretto di Messina, frame dal video del progetto

Si potrebbe dire che ne è passata di acqua sotto il Ponte in attesa dell'inizio dei lavori sullo Stretto. Trascorrono i mesi, tra annunci e modifiche del progetto, ma il cantiere è ancora solo una promessa del governo. La mega opera si farà davvero? C'è una nuova data di partenza dei cantieri (la quarta).

Dopo l'approvazione in consiglio dei ministri del decreto legge Infrastrutture, il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini annuncia: "L'avvio dei cantieri è previsto entro l'estate 2025". A patto che il Cipess dia il via libera al progetto entro fine giugno. Dunque anche questa volta i punti interrogativi non mancano.

"Il nostro obiettivo è portare la documentazione al Cipess entro fine giugno", dice l'a.d. della Stretto di Messina Pietro Ciucci. E come afferma il sottosegretario di Stato, con delega al Cipess, Alessandro Morelli "il Cipess è pronto a deliberare immediatamente".

E l'ente appaltante? "Ci rivolgeremo ad una stazione terza, la prima che ci viene in mente è l'Anas", aggiunge Ciucci. E c'è anche un altro passaggio da fare come ha spiegato il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi: "Sarà obbligatoria l'iscrizione all'anagrafe antimafia delle imprese" e "non sono previste forme di silenzio assenso".

Tempi incerti anche in questo caso. "Due fasi correlate: prima un pronunciamento veloce con prefetture e Dia e poi una conferma successiva tramite una determinazione con tempi più lunghi", specifica Piantedosi.

Il ministro spiega che "la struttura è concepita per garantire profondità degli accertamenti e garanzia che non ci siano elementi di ritardo nella realizzazione delle procedure".

C'è, dunque una nuova tappa nella storia infinita del Ponte sullo Stretto. Ed è almeno la quarta volta che l'inizio dei lavori viene posticipato rispetto a quanto annunciato dal governo. In un primo tempo l'avvio dei cantieri era stato fissato per l’estate del 2024 e poi entro la fine dello stesso anno.

Poi, come ha ricordato la senatrice del M5s, Barbara Floridia, Salvini ha indicato "una nuova road map con passaggio al Cipess entro giugno - doveva essere prima entro febbraio, poi entro aprile". La data, dunque, è slittata altre due volte.

"Per il ministro delle Infrastrutture sembra tutto un gioco, ma per i cittadini non lo è - aggiunge Barbara Floridia -. Ribadiamo che l'alternativa esiste, ed è il potenziamento dell'attraversamento dinamico. Un'alternativa più economica, meno pericolosa e soprattutto più sensata".

Sulla sicurezza, invece, Salvini tiene a sottolineare che sarà "un Ponte a campata unica che non ha precedenti nel mondo. Studiato e progettato per resistere a venti e a terremoti e con una vita stimata di 200 anni".

Sull'avvio dei lavori, intanto, c'è anche il nodo degli espropri. E l'iter rischia di essere complesso. I cittadini coinvolti riceveranno comunicazione diretta con una raccomandata o Pec e potranno fornire ogni elemento utile per determinare il valore da attribuire al bene in suo possesso.

Sono 448 le unità immobiliari che dovranno essere cedute: 291 sono abitazioni (230 sono nella zona di contrada Margi a Torre Faro, 51 a Contesse, altre 10 sparse nelle aree dei cantieri), 120 sono negozi e botteghe, 37 ruderi e fabbricati fatiscenti.
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