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Palermo "plastic free", il sogno di Alessandro (e altri 800): azzerare i rifiuti sulla costa

Da Mondello a Barcarello di rifiuti il giovane ambientalista ne ha visti un bel po'. Perfino cose singolari. Difficoltà che non minano il suo impegno per l'ambiente

  • 10 settembre 2022

Alessandro Levantino

Nascere in uno dei posti più belli del mondo può anche essere un caso, ma salvaguardarlo e proteggerlo non è altro se non una scelta fatta secondo coscienza.

Alessandro Levantino ha 22 anni e studia ingegneria elettronica all’università di Palermo, è un amante della natura e sin da bambino ha scoperto una predilezione per gli sport all’aria aperta.

«Ho sempre avuto un legame molto profondo con la natura e con il nostro territorio. La Sicilia è una terra bellissima, piena di meraviglie sia a livello monumentale e architettonico sia a livello naturalistico.

Palermo, nella fattispecie è una delle pochissime città in Italia che può vantare ben due riserve naturali all’interno dell’area cittadina, Monte Pellegrino e la riserva di Capo Gallo.

Il nostro Territorio riserva al suo interno gioielli naturalistici unici, luoghi speciali che la abitano e che è importante preservare».
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Inseguendo il suo amore per la natura, Alessandro ha sposato la causa della Onlus Plastic Free. L’associazione di volontariato, nata come realtà digitale nel luglio 2019.

Informa e sensibilizza le persone sulla pericolosità dell’inquinamento da plastica attraverso appuntamenti di clean up, salvataggio delle tartarughe marine, sensibilizzazione nelle scuole e la promozione dei Comuni Plastic Free e Alessandro arriva a loro tramite il profilo Instagram dell’associazione.

«Ho avuto l’opportunità di visitare luoghi veramente incredibili, in cui è possibile toccare con mano la potenza e le meraviglie che è in grado di realizzare la natura.

Vedere posti meravigliosi in cui l’unica presenza umana è data dai rifiuti mi ha sempre lasciato un senso di profondo sconforto e tanta rabbia.

Ho iniziato subito a seguire le attività dell’associazione e quando hanno annunciato la prima raccolta a Palermo ero più che entusiasta.

La prima raccolta a cui ho partecipato è stata quella del 6 settembre 2020 a Barcarello, Sferracavallo. Oltre ad essere stata la mia prima raccolta con Plastic Free, è stata anche la prima raccolta organizzata nella provincia di Palermo, abbiamo partecipato in otto».

La lotta all’inquinamento da plastica è una causa che ormai hanno sposato in molti, e Alessandro stesso, oggi vice referente provinciale di Plastic Free Palermo, ha potuto constatare che la città di Palermo, e buona parte dei suoi cittadini, ha risposto molto bene alle raccolte che sono state organizzate.

«Al primo evento eravamo solo in otto contro la mole immensa di rifiuti che facilmente si immagina esserci a Barcarello; dalla raccolta successiva il numero degli aderenti all’iniziativa è aumentato esponenzialmente, arrivando a 800 partecipanti presenti all’ultima raccolta organizzata.

Non ci si aspettava una partecipazione simile e per un certo periodo di tempo Palermo è stata la città con il più alto coinvolgimento di cittadini in tutta Italia». Al contrario di quanto si possa pensare, infatti, la Sicilia è una delle regioni più partecipative alle raccolte organizzate dalla ONLUS.

«Dai dati nazionali a nostra disposizione, negli ultimi anni le regioni più attive nelle raccolte di questo tipo, sia come volontari sia come referenti, sono Sicilia e Campania». È singolare se si pensa che sono le regioni che tradizionalmente sono conosciute per la gestione non corretta rifiuti.

«Come associazione siamo molto attivi anche nei percorsi educativi e più di una volta abbiamo organizzato incontri sulla pericolosità della plastica monouso, nelle scuole, dalle elementari alle superiori. Cerchiamo sempre di accompagnare gli incontri in aula con azioni pratiche sul territorio.

Con l’associazione abbiamo organizzato anche eventi Plasticfree diving, in cui abbiamo effettuato raccolte sui fondali marini, l’ultimo lo abbiamo organizzato a luglio a Mondello, dal molo di Punta Celesi fino al porticciolo della borgata marinara, insieme ai volontari si è immerso anche un nucleo di sommozzatori della Guardia di Finanza.

In quell’occasione avevamo organizzato la raccolta da tempo, questo ci ha permesso i di effettuare sopralluoghi nella zona per individuare le aree più dense di rifiuti e siamo intervenuti a colpo sicuro.

In sole tre ore di attività, abbiamo raccolto una tonnellata e mezza di rifiuti tra materiale indifferenziato, plastiche, vetro, copertoni di varie misure, tra cui quello di un trattore, materiale ferroso e mi fermo qui perché la lista potrebbe essere spaventosamente lunga.

Durante le passeggiate abbiamo trovato veramente di tutto, di oggetti strani se ne trovano veramente tanti, ma se dovessi sceglierne uno tra tutti direi parte di una dentiera.

Tra le attività che conduciamo più spesso ci sono anche le Plastic Free Walk, raccolte dinamiche che combinano passeggiate naturalistiche alla raccolta.

Fortunatamente la sensibilità dei palermitani su questi temi sta aumentando sempre di più, basti pensare che nel 2021 nonostante le restrizioni causate dal Covid siamo comunque riusciti ad organizzare 7 eventi e raccogliere circa 17 tonnellate di rifiuti, anche la partecipazione è stata ottima, abbiamo raggiunto più di 2.000 partecipanti».

In una Palermo che è sempre più sensibile al tema della plastica, al momento nessuna collaborazione è stata avviata con le istituzioni al livello comunale, l’unico supporto dato all’associazione è fornito dalla RAP che ad ogni raccolta fornisce sacchi, guanti e al termine di ogni incontro effettua il ritiro dei rifiuti raccolti.

«In futuro, cercheremo sicuramente di stringere una collaborazione più solida con le istituzioni, in modo da aumentare il nostro operato nel territorio.

Vedere gente che ancora getta rifiuti, anche solo la singola cicca di sigaretta per strada, non può che sconfortarci ma al contempo la grande partecipazione dei cittadini alle nostre raccolte fa sperare ad una Palermo più pulita».
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