SCUOLA E UNIVERSITÀ
Per tutti era il "maestro della matematica": Palermo dice addio a Carmelo Arena
La città lo ricorda per la sua passione per la matematica e per il suo modo di insegnarla ai suoi studenti: vi raccontiamo chi era il professore Carmelo Arena

il professore Carmelo Arena
I funerali sono venerdì 13 giugno alla chiesa di San Michele Arcangelo a Palermo.
Il docente, originario di Valguarnera Caropepe, ha trasmesso la sua passione sia agli alunni del liceo scientifico Cannizzaro e poi del Gonzaga sempre del capoluogo siciliano.
È stato per tantissimi anni responsabile distrettuale delle Olimpiadi di Matematica.
Nel 2018 nella sala delle Capriate di Palazzo Steri, la sede del Rettorato, l'ex rettore dell'Università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari gli ha conferito l’onorificenza di "Professore Benemerito" dell’Università per il suo costante spirito di innovazione che gli ha permesso di essere al passo con l'aggiornamento della didattica e dell’insegnamento dell'oggi.
Questo riconoscimento gli è stato dato anche per la sua attività di promozione della cultura scientifica in città, specialmente con l’associazione da lui guidata di “Palermo Scienza”, fautrice della manifestazione "EsperienzaInsegna", parte attiva nella “Notte dei Ricercatori”.
Durante quell'evento, il professore ha ricordato che in oltre quarant’anni di insegnamento ha raggiunto quasi duemila alunni.
Un insegnante così non si può dimenticare, infatti sui profili social tutti lo ricordano come un docente brillante e visionario con una passione sfegatata per la matematica.
Tra questi Antonella Uttuso: «Fai buon viaggio Carmelo! Un onore avere lavorato al tuo fianco!».
«Il caro e grande professor Carmelo Arena ci ha lasciati improvvisamente - ricorda Angela Caruso-. Rimpiangeremo la sua umanità, discrezione e signorilità, oltre all'immensa passione per la matematica trasmessa a migliaia di alunni. Riposa in pace, Carmelo!»
Con "Il garbo di un maestro", Francesco Salamone dedica parole molto sentite: «Carmelo Arena fu un maestro molto distinto.
La nostra irrequieta giovinezza delle scuole medie non ebbe possibilità di maltrattarne la sua austera e severa capacità didattica.
Gentiluomo d’antico stampo fu un intellettuale della matematica, disciplina a me ostica per impostazione naturale.
La mia “disinvoltura conoscitiva” di questa materia non andò mai oltre le nozioni più elementari, ma il professore Arena fu docente che seppe guardare oltre i rigidi steccati dei programmi ministeriali.
Mi osservò sempre col volto dell’Ammiraglio che osserva dalla plancia l’orizzonte infinito innanzi alla sua nave. Stamattina, dunque, la ferale notizia.
Fu un volto affabile, amichevole e conciliante, del parco docenti dell’Istituto Gonzaga di Palermo, Collegio dei Gesuiti che frequentai durante gli anni ‘70.
Appassionato di matematica, raffinato cultore di fisica, geometrie e di tutto ciò che il mio analfabetismo scientifico potesse affrontare, fu un maestro davvero amabile.
Sempre in ordine nella persona e nell’aspetto siculo che sembrava uscire dalle pagine più nobili delle letterature verghiane.
Di lui ricordo soprattutto il profumo che lo avvolgeva accompagnandolo durante le sue lezioni in aula, gessando sulla lavagna espressioni ed equazioni matematiche, a me geroglifiche.
Spesso ultimamente si dilettava in garbate incursioni ai miei post provocatori e polemici, ma intatto restava il mio rapporto di devozione ad una figura che ha impresso in noi, giovani studenti, impronte indelebili di dducazione e disciplina.
Insomma, un vero maestro.
Con il professore Arena si allontana, improvvisamente, un altro pezzo del puzzle complesso della mia vita e si assottiglia la minuscola comunità di intelligenze duttili e silenziosamente gentili su cui ho avuto fortuna di imbattermi».
Anche Francesca Pasqualino lo ricorda«: Carissimo Prof. Oltre al grande maestro che sei stato per tutti noi, va via un grande amico.
Persona garbata e gentile. Ti ricorderemo sempre con tanta stima e affetto».
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