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Perché in Sicilia si teme un'estate con più incendi, le nuove misure e le aree a rischio

Dalla centrale unificata ai droni, l'assessore Giusi Savarino spiega cosa prevede il piano di prevenzione della Regione. Convenzioni con vigili del fuoco e carabinieri

Luca La Mantia
Giornalista professionista
  • 7 giugno 2025

Il primo weekend rovente dell'anno in Sicilia fa riaffiorare la paura che ci attenda un'estate di emergenze. L'acqua che scarseggia, gli incendi sempre in agguato.

La prevenzione gioca un ruolo decisivo. Se sul fronte crisi idrica sono state messe in campo nei mesi scorsi contromisure di cui si valuteranno gli effetti a lungo termine, sul rischio roghi è indispensabile mantenere alta l'attenzione giorno per giorno.

La novità quest'anno si chiama "centrale unificata" ed è l'arma che la Regione ha deciso di impugnare per scongiurare un'estate di fuoco.

«L'obiettivo è mettere insieme tutti quelli che hanno competenze in materia di incendi - spiega l'assessore regionale al Territorio e Ambiente Giusi Savarino -, ovvero il mio assessorato, il corpo forestale, la protezione civile. Il coordinamento sarà più semplice, ogni segnalazione sarà presa subito in carico».

La campagna antincendio della Regione è già partita da un paio di settimane, ma a breve sarà intensificata con una convenzione con i vigili del fuoco e una con i carabinieri.

«Ci sarà un controllo più capillare del territorio - spiega Giusi Savarino -. In campo ci saranno gli elicotteri della Regione oltre ai canadair della protezione civile che però arriveranno da Roma tutte le volte che sarà necessario».

La dotazione di elicotteri è variabile durante l'anno. Ai due mezzi in campo durante l'inverno, se ne sono aggiunti altri 4 in primavera. Ma durante l'estate saranno 10, dislocati su tutto il territorio. Non hanno la portata dei canadair, ma sono importanti nello spegnimento.

«Abbiamo già sottoscritto la convenzione con i vigili del fuoco. Ci saranno più uomini in campo e una maggiore sinergia nell'attività di indagine legata agli incendi boschivi», continua l'assessore.

Ci sono alcuni territori più a rischio che meritano maggiore sorveglianza. Il potenziamento riguarda in particolare Pantelleria, che è parco nazionale, e Agrigento, che è capitale italiana della cultura.

Per potenziare i controlli, è in fase di definizione anche un accordo con i carabinieri che metteranno a disposizione un elicottero antincendio, ma non solo.

«A supporto dell'attività ci saranno dei droni sofisticati - aggiunge Giusi Savarino - in grado di operare anche in condizioni di forte scirocco per attività di monitoraggio e per individuare eventuali responsabili di incendi. Ci daranno una grande mano, dunque, nella prevenzione».

Ma che estate ci aspetta? Quella del 2024 non ha lasciato troppe ferite. «L'anno scorso - continua l'assessore - il governo Meloni ha aumentato le pene per i responsabili di incendi e questo è stato un grande deterrente. Basti considerare che in Sicilia il 98% dei roghi avvengono per mano dell'uomo».

Il timore, però, è che le piogge degli ultimi mesi abbiano fatto crescere le sterpaglie su tutto il territorio e che dunque, rispetto all'anno scorso (con poche precipitazioni), il rischio incendi sia più alto, come ammette anche l'assessore Savarino.

«Lo scorso anno certamente c'erano meno sterpaglie, ma siamo fiduciosi che le nostre misure di prevenzione abbiano grande efficacia. A questo si aggiungono le richieste di pulizia dei viali parafuoco, abbiamo sollecitato gli organi preposti a far rispettare ai privati le ordinanze di rimozione delle sterpaglie».
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