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Riapre dopo 50 anni: storie e curiosità da sapere sul cimitero degli Inglesi di Palermo

Si trova nei pressi del cimitero dei Rotoli, nascosto da alte mura: questo lembo di terra veniva usato per la sepoltura di atei e stranieri come i Whitaker e i Caflisch

Balarm
La redazione
  • 5 novembre 2018

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Il Cimitero degli Inglesi ha riaperto per la festa dei morti del 2018 dopo 50 anni di chiusura, degrado, abbandono: il bene monumentale è tornato a mostrarsi alla città in tutta la sua meravigliosa cupezza.

Si trova nel quartiere di Vergine Maria, poco prima - arrivando dal centro di Palermo - del molo di villa Igea. È vicino al cimitero di Santa Maria dei Rotoli, il più grande della città creato nel 1837 dopo l'epidemia di colera che ha riempito il più antico camposanto di Sant’Orsola (se hai curiosità verso i cimiteri monumentali di Palermo e della Sicilia ecco cosa puoi leggere).

Il cimitero acattolico o "cimitero degli inglesi" si trova in un'area rettangolare e circondata da muri: qui venivano sepolti i protestanti, gli ortodossi e gli ebrei o le persone senza fede, sia straniere che locali. Tra gli altri è qui che riposano alcuni membri della famiglia Whitaker, degli Ahrens, Christian Caflisch e alcuni componenti della famiglia Noto La Diega.
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Sono in pochi a conoscerlo nonostante sia di notevole interesse storico e nonostante manifestazioni come "Palermo apre le porte" abbiano aperto davvero le sue porte in rare occasioni.

È addossato alla ex manifattura tabacchi che ampliandosi e rimodernandosi nel corso degli anni ha modificato anche il perimetro dell'area destinata alle sepolture.

Per esempio del grande cancello monumentale restano due piloni e il muro di cinta è diventato parte della facciata dello stabilimento manifatturiero.

Come nasce: l'epidamia della peste del 1628 spinge il viceré Francesco Ferdinando de La Cueva alla costruzione di un Lazzaretto per la quarantena, che viene completato tre anni dopo circa, ma è troppo vicino alla città.

Oltre cento anni dopo e dopo che la peste aveva raggiunto Malta vengono alzati muri di cinta e posti dei cancelli intorno all'edificio, nel frattempo viene emanato il bando che obbligava le sepolture nei cimiteri pubblici (non più nelle chiese) così il lazzaretto diventa Cimitero acattolico, degli eterodossi.

Alla fine dell'Ottocento l'epidemia è quella del colera e si rende necessario l'ampliamento del cimitero ma è dopo poco che quegli stessi spazi vengono inglobati dall'espanzone della Manifattura dei Tabacchi.

Negli anni Venti del Novecento il proconsole inglese sig. Giacomo Rose ne affida la gestione alla famiglia Withaker fino al 1950 quando Audrey ed Euphrosyne Whitaker, le ultime due rappresentanti della colonia, la trasferiscono al Comune.

Curiosità: nel1966 durante lo scavo per la costruzione dei cantieri navali viene scoperta, tra cripte e fosse comuni, una lastra di piombo con la scritta "1626".

Nel 1833 l portone d'ingresso viene descritto "ad opera d'intaglio di macigni della contrada di Portella di Mare, coronato da un semplice cornicione, sovra cui giace a scultura di rilievo a stucco il Genio della Salute che fa da appoggio all'emblema delle insegne reali, fiancheggiato al di sotto nell'apposito lato dall'aquila e dal cornucopio":

Il terreno era piantato a mirti e cipressi che circondavano un gran mausoleo. Al posto di mirti e cipressi oggi ci sono Ficus, asparagi, oleandri, palme nane ed edera.

Il video, girato nel 2014, è a cura di Spaziarchitettura.
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