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Se a Palermo ti dicono "pezzu i luocco" non ti offendere: l'origine di questo modo di dire

Il termine "locco" sta a indicare una persona stupida, un po' tonta, che si caccia spesso nei guai per la sua avventatezza, ma che fondamentalmente è un buono

Alessandro Panno
Appassionato di sicilianità
  • 3 novembre 2023

Un allocco

Correvano i favolosi anni Novanta e nelle strade si giocava da eroi.

Il minimo sindacale erano carruzzuna, pattine e partite di pallone, (e sue varianti), che duravano almeno 17 ore senza tempi supplementari, e quando si aveva le argie stuppagghiuse ci si abbeverava direttamente dal tubo del pozzo, (chissà quante epatiti sfiorate).

Se non avevi almeno 2-3 croste belle incrastagnate non eri nessuno, e le mostravi fiero come fossero medaglia e al valore, e se ne eri privo eri, tuo malgrado, relegato al ruolo di fighetto o figlio di papà.

Ai tempi, nella comitiva di scanè DOP, c’era anche Giovanni, incjuriato u sogghiu, che era un picciuttieddu con cui la natura non era stata particolarmente generosa come bellezza, un pò chiattuneddu, che a spisa sa futtieva alla grande, ma dotato di una forza sovraumana e altrettanta bontà d’animo.

Nel quartiere era una specie di essere mitologico, metà uomo e metà martello pneumatico, e sapevano bene che era meglio non farlo incazzare più di tanto, ca senno con una boffa era capaci ca ti spanava a filettatura della testa dal resto del corpo.
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Per questo motivo u sogghiu era l'eletto, colui che scavalcava i muri più complessi e poi apriva, con la forza bruta, i portoni ormai inserragghiati dei terreni piani di mantrina e pruni di cui ne mangiavamo quantità industriali direttamente dall'albero.

In una di queste occasioni u sogghiu, dopo avere scavalcato, si ritrovò a tu per tu con un canazzo di bancata che, evidentemente, il proprietario aveva piazzato li a difesa degli alberi, o forse, molto più semplicemente, era li di passaggio entrato da chissà dove.

Sta di fatto che dall'altra parte sentimmo urla varie miste "minchia!" e "cuccia!" a più riprese, per poi vedere u sogghiu, con un'agilità insospettabile, che con un salto degno di kermit la rana passò arrerere dalla nostra parte del muro chi causi tutte spardate.

Rassicurati che a parte qualche graffio stesse bene, i cianchi non furono normali.

Tutti a pigghiallo pi fissa, «ohu sogghiu ti cacasti i mutanni ah? E pezzu i luocco!!!».

Per i signori non siculi "locco" sta a indicare una persona stupida, un pò tonta, che si caccia spesso nei guai per la sua avventatezza, ma che fondamentalmente è un buono.

L'esatta rappresentazione ru sogghiu.

Etimologicamente parlando, la "santa" Treccani ci illumina avvisandoci che il termine locco è una variante regionale di Allocco, sia in senso proprio, quindi il volatile, sia in senso figurato ovvero... u luocco! Italianizzato, il locco.

Deriva dal fatto che gli Allocchi, (intesi come l'aceddu), avendo occhi molto grandi diano l'impressione di essere un pò sciocchi, cosa del tutto errata, e parrebbe, addirittura, che nell'antica Grecia era abitudine catturare tali uccelli notturni chiuderli, come ornamento, in gabbia, e che quindi, tenuti svegli forzatamente durante il giorno, fossero un pò stunatizzi.

Tuttavia a noi piace viaggiare, sia fisicamente che mentalmente, (soprattutto mentalmente ca baccamora mancano i piccioli), quindi, con il beneplacito di chi proprio non sopporta di sentir parlare di dominazioni e derivazioni di altre popolazioni, vi sono anche altre ipotesi.

Il termine potrebbe anche derivare dall'arabo, (ed eccoli qui!), lawqa o lokaon, che ricorda anche il sanscrito looc’aka, e che sta a indicare sia la stupidità in generale, nel primo caso, che una persona decisamente tonta ed ignorante, facilmente da poter prendere per i fondelli.

E curioso osservare che anche il termine spagnolo loco ha un'assonanza molto forte con il nostro locco, ed avendo avuta noi, anche questa dominazione, è facile fare delle ipotesi.

Ad essere più prosaici il termine spagnolo "loco", ovvero pazzo, potrebbe essere più che altro gemello del nostro locco.

In effetti gli arabi dominarono del tutto anche la penisola iberica prima di venire a tuppuliare, e non con i piedi, alle nostre porte, per cui, con il tempo, in terra giallo-rossa la parola araba potrebbe avere assunto un significato simile, magari rafforzativo ad indicare malaminnitta, a spregio degli invasori e dominatori.

Ad avvalorare tale ipotesi, c’è anche il fatto che in portoghese il termine louco ha il medesimo significato.

Ma gli arabi potrebbero anche non c'entrare nulla, almeno in terra di Trinacria, e potrebbero essere stati invece gli spagnoli stessi, arrivati al loro turno di dominazione, che manco alle poste, ad importare il termine qui da noi.

Difatti, spesso, in Sicilia, il loco, il pazzo, è lo scemo di turno, un pò ignorante magari, fuori di testa sicuramente, ma inoffensivo e buono, propri come il mio amico di infanzia u sogghiu.
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