Sos cinghiali a Mondello (e non solo): perché arrivano qui e dove rischi di incontrarli
Il direttore della Riserva di Monte Pellegrino, Giovanni Provinzano, spiega perché li vediamo sempre più spesso in città, quali sono le zone più esposte e cosa fare

Un fenomeno che desta parecchia preoccupazione fra i residenti della zona, allarmati per la loro incolumità. Sul caso sono intervenuti consiglieri di circoscrizioni che hanno chiesto l'intervento del Comune, che è prontamente corso ai ripari, assieme al Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale della Regione Sicilia e al Comando del corpo Forestale (come già evidenziato in un nostro articolo).
Ma ciò che più allarma i residenti non è soltanto la presenza dei suidi, bensì la mancanza di informazioni su come comportarsi in caso di un incontro ravvicinato e cosa si può fare per limitarne la presenza. Per fare chiarezza su questa emergenza urbana, abbiamo chiesto il parere di Giovanni Provinzano, direttore della Riserva naturale di Monte Pellegrino.
«Il fenomeno, che interessa vari quartieri di Palermo – spiega Provinzano a Balarm – è legato principalmente al problema della gestione dei rifiuti. Il sovraccarico dei cassonetti e l’abbandono dei rifiuti per strada attraggono inevitabilmente gli animali.
Già la precedente amministrazione comunale aveva emesso un’ordinanza per sollecitare i cittadini a non abbandonare i rifiuti fuori dagli appositi contenitori e la Rap ad aumentare la frequenza della raccolta. È un aspetto molto importante, dato che è proprio la ricerca di cibo a spingere i cinghiali verso i centri abitati».
Se nelle zone limitrofe a Monte Pellegrino i cinghiali provengono dalla riserva della stessa montagna, gli esemplari avvistati nell’area di Partanna Mondello arrivano probabilmente dalla riserva di Capo Gallo.
«In quell’area – aggiunge Provinzano – dovrebbero intervenire in modo coordinato la Regione Siciliana, proprietaria del demanio, l’Assessorato Regionale allo Sviluppo Rurale, che gestisce la riserva, il Corpo Forestale, il Comune di Palermo e altri enti competenti».
Il vero nodo della questione rimane però la sicurezza. I residenti temono di trovarsi faccia a faccia con un cinghiale, specie in zone poco illuminate o isolate.
Il direttore della Riserva di Monte Pellegrino, tuttavia, rassicura: «Si tratta di esemplari non particolarmente aggressivi. Generalmente, alla minima percezione di rumore, si allontanano. Tuttavia, è importante evitare comportamenti sbagliati. Se ci si dovesse trovare in una strada chiusa, è fondamentale non ostacolarne la fuga né tentare di rinchiuderli: potrebbero reagire solo per difendersi o cercare una via d’uscita».
«Generalmente però – conclude -, i cinghiali escono durante la notte in cerca di cibo e rientrano all’alba. Gli avvistamenti diurni sono rari e, se si verificano, è opportuno segnalarli tempestivamente al Corpo Forestale o alla Polizia Municipale per eventuali interventi straordinari».
Il consiglio in questi casi è dunque quello di cercare di mantenere la calma e di allontanarsi lentamente, lasciando agli animali la possibilità di tornare verso le aree montuose da cui provengono.
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