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Un mare di umanità per Gaza: la Global Sumud Flotilla passa dalla Sicilia, quando

Definita la "più grande missione di solidarietà della storia". Anche dalle coste siciliane ci sono navi in partenza per Gaza: ma il maltempo modifica i piani

Anna Sampino
Giornalista
  • 1 settembre 2025

Gli attivisti e una nave della Global Sumud Flotilla

Un mare di umanità per Gaza. È stata definita "la più grande missione di solidarietà della storia": la Global Sumud Flottilla, la missione umanitaria che vuole provare a rompere il blocco navale imposto da Israele e portare aiuti concreti alla popolazione palestinese stremata nella Striscia di Gaza.

"Sumud" è un termine arabo che significa "resilienza" ma per i palestinesi - spiegano gli organizzatori della missione - significa molto di più: è "resistenza all'oppressione" e diritto a vivere nella propria terra.

Un nome insomma che rappresenta al meglio questa grande flotta "umana", nata dal basso e voluta da un coordinamento internazionale di volontari, associazioni non governative e persone comuni, e alla quale aderiscono delegazioni da 44 Paesi di tutto il mondo, tra cui l’Italia.

Le prime navi, una ventina, erano salpate ieri (domenica 31 agosto) dai porti di Barcellona e Genova. A causa del maltempo in mare, però, nella mattina di oggi (lunedì 1 settembre) la flotta spagnola è dovuta rientrare nel porto catalano.

La decisione di rientrare - si legge sui canali social della missione - è stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi, soprattutto delle imbarcazioni più piccole, che trasportano oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg. Secondo quanto appreso dall'Ansa è in corso una riunione per decidere come e quando ripartire.

Intanto le 4 navi partite da Genova continuano la navigazione verso la Sicilia, dove dovrebbero approdare fra il 3 e il 4 settembre.

Secondo i piani della missione, infatti, l'iniziativa tocca anche le coste della Sicilia: dai porti di Catania e Siracusa giovedì 4 settembre altre imbarcazioni dovrebbero salpare e unirsi alla missione, così pure altre provenienti da Spagna e Tunisia.

Ma il rientro in porto inevitabilmente comporterà un ritardo dell'intera missione per cui è possibile che anche le partenze dai porti siciliani possano slittare, cambiando i piani iniziali. Si saprà di più nelle prossime ore.

Tra i sostenitori, anche in Sicilia, la Cgil è in campo procedendo alla raccolta di generi di prima necessità e offrendo supporto logistico alla flotta umanitaria.

Mercoledì 3 settembre a Catania e Siracusa si terranno iniziative pubbliche con la partecipazione di attivisti e artisti, mentre nella piazza Federico II di Catania e alla Marina di Siracusa è in corso la raccolta di generi di prima necessità.

Anche Palermo si mobilita. Dopo il caso della bandiera della Palestina affissa sul Monte Pellegrino sabato scorso (30 agosto, proprio alla vigilia della partenza della Global Sumud Flotilla), martedì 2 settembre, alle ore 18.30, si terrà un’assemblea cittadina in piazza Santa Chiara, nel quartiere Ballarò, rilanciata da un gruppo di cittadini tramite i social network e che vede tra i protagonisti anche gli attivisti del centro sociale exKarcere.

Il 6 settembre inoltre, in diverse province della Sicilia, si terranno mobilitazioni di solidarietà al popolo palestinese contro la guerra e il genocidio.

«La gravità della situazione - dichiara il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino - richiede un’ampia mobilitazione. Per questo invitiamo tutti ad aderire sia alla raccolta di aiuti per la popolazione di Gaza, ma anche alle iniziative di piazza del 6 settembre. Lo sdegno deve assumere volto e forma concreta attraverso una grande partecipazione democratica per fermare quello che l’esercito israeliano sta facendo a Gaza e in Cisgiordania.

Non basta - sottolinea Mannino - dirsi contro, non opporsi è di fatto accettare la strage di bambini, di operatori umanitari, di giornalisti e di un intero popolo. Il governo italiano deve prendere una posizione netta - aggiunge il segretario della Cgil regionale -, va interrotta la consegna di armi ad Israele, occorre garantire l’ingresso di aiuti umanitari, il rilascio degli ostaggi, interrompere ogni commercio con gli insediamenti illegali, riconoscere lo Stato di Palestina.

Questa è una vicenda – afferma Mannino - che chiama in causa tutti: sarebbe indegno e disumano non opporsi o anche fare semplicemente da spettatori, per questo siamo in campo, anche con iniziative in collaborazione con le Ong e con il Ciss di Palermo, e per questo chiediamo a tutti di mobilitarsi».

Anche la Fnsi (Federaziona nazionale della Stampa italiana) sostiene la Global Sumud Flotilla. La segretaria nazionale Alessandra Costante sarà a Catania mercoledì 3 e giovedì 4 settembre. Con lei ci sarà una rappresentanza dell’Associazione siciliana della stampa.

Costante sarà presente mercoledì alla fiaccolata (ore 18.30) a cui parteciperanno diverse organizzazioni e che terminerà il suo percorso al Castello Ursino. Giovedì, assieme ai giornalisti siciliani aderenti alla Fnsi, la segretaria sarà al porto per la partenza di alcune imbarcazioni che, insieme ad altre salpate da diversi città del Mediterraneo, si dirigeranno a Gaza per portare aiuti umanitari. Sono più di 260 i giornalisti uccisi a Gaza da quando è iniziato il conflitto.

«Quanto sta accadendo nella Striscia - dice Costante - non è solo la mattanza di giornalisti, ma è l'uccisione di un popolo: fra le vittime del massacro ci sono anche migliaia di bambini e per questo è giusta, corretta e necessaria una mobilitazione di tutta la società e non soltanto di una parte».

L’Associazione siciliana della stampa sarà presente nelle manifestazioni locali che si terranno, nella stessa giornata di sabato 6 settembre, in tutte le province siciliane.

“A Gaza è in atto un massacro di civili inermi contrario a tutte le leggi internazionalmente riconosciute - dice il segretario regionale di Assostampa Giuseppe Rizzuto - una delle vittime di questa guerra è la verità. Chi vuole nasconderla colpisce i giornalisti che hanno il compito professionale di raccontare i fatti”.

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha scritto alla Global Sumud Flotilla per esprimere la vicinanza della città alle loro iniziativa di solidarietà e di aiuto alla popolazione palestinese e per invitare una delegazione degli equipaggi a Palazzo Vermexio in occasione della loro presenza prevista in città il 3 settembre.

«Ho voluto manifestare personalmente – dichiara il sindaco – l’attenzione e il rispetto della nostra comunità per una missione che si richiama ai valori universali di pace, solidarietà e coraggio civile. Sarebbe per noi un onore accogliere i rappresentanti della Flottila a Palazzo di Città, cuore istituzionale della nostra comunità».

La prima risposta del governo israeliano alla missione umanitaria è tutt'altro che conciliante: «Saranno arrestati come terroristi, detenuti nelle carceri di massima sicurezza Ketziot e Damon e le imbarcazioni confiscate e messe a disposizione della Marina israeliana» ha minacciato il fanatico e di ultradestra ministro per la Sicurezza Nazionale Ben Gvir, in rappresentanza di tutto il governo Netanyahu, senza eccezioni.

Purtroppo precedenti episodi simili sono già stati bloccati da Israele almeno due volte: a giugno scorso, 12 attivisti a bordo della barca a vela Madleen sono stati intercettati dalle forze israeliane a 185 chilometri a ovest di Gaza. Tra loro c'era anche Greta Thunberg (di nuovo ora a bordo della Global Sumud Flotilla). Tutti i passeggeri sono stati arrestati e infine espulsi.

Risposta simile, a luglio scorso, quando 21 attivisti provenienti da 10 Paesi - tra cui il blogger siciliano Antonio Mazzeo - erano stati intercettati mentre cercavano di avvicinarsi a Gaza a bordo di un'altra imbarcazione, l'Handala, che è stata poi bloccata.
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