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Una fortezza (siciliana) che ha un "segreto" sotterraneo: la vita a corte nel Castellaccio

Doveva apparire come una vera fortezza inespugnabile, centro di maggior resistenza del vecchio comune medievale. Siamo nei ruderi di un antico castello

Federica Puglisi
Giornalista
  • 12 agosto 2023

La sala ipogea del Castellaccio di Lentini

Immaginate di vivere in un antico castello che, dalla sua sommità, controlla tutto il territorio circostante e in lontananza, insieme ai Castelli di Augusta e Siracusa assicura protezione a tutta la provincia, come un vero e proprio triangolo militare.

Doveva apparire come una vera e propria fortezza inespugnabile ed era il centro di maggior resistenza del vecchio comune medievale.

Avrà sicuramente avuto in mente un piano strategico importante Federico II, quando decise di rimettere in sesto quel che era rimasto del Castrum Vetus di Lentini.

Sì, perché il grande imperatore "mise mano" anche a una fortificazione in questa zona della Sicilia orientale, oltre a quelle più note di altre città del Sud Italia.

Oggi restano i ruderi di questo antico castello, ma da essi si può immaginare quanto fosse bella e intrigante la vita a corte. Quello che resta oggi è conosciuto da molti come il Castellaccio di Lentini, che venne realizzato seguendo la forma della rupe calcarea su cui poggia.
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Quando venne costruito era stato già pensato per essere al centro di un sistema fortificato e di protezione.

Infatti si potevano scorgere a Nord-Ovest il colle Tirone e a Sud-Est il colle Lastrichello. Ma c’erano anche due profondi fossati, e mura a strapiombo che isolavano l’intero complesso dalla Valle del Crocifisso e dalla Valle di San Mauro.

Le prime notizie su questo castello risalgono all’epoca normanna, poi durante il dodicesimo secolo il grande complesso venne sistemato da Federico II, mentre dopo di lui venne usato come prigione di personaggi celebri.

Ma venne devastato dal terribile terremoto del 1693, tanto che dopo fu abbandonato. Come detto si deve a Federico II il grande intervento di recupero. Il progetto venne affidato a Riccardo da Lentini che riadattò i resti di un precedente insediamento greco.

Dentro il parco del castello, inoltre, si può ammirare l'Oratorio di Santa Lucia, una caverna usata dalle suore dopo il 1100 e vi si possono ammirare alcuni affreschi esempi di pittura rupestre, come quello di Santa Lucia, di un Cristo Pantocratore, e di altri santi.

Il castello inoltre presenta una sala ipogea nel suo sotterraneo.

All’esterno si possono ammirare i resti di un muraglione, che integrava e raddoppiava l’opera di difesa meridionale e ancora l’arx triqueta, una delle tre torri triangolari che costituivano il castello e di cui oggi rimangono una decina di metri.

Sul lato nord occidentale è visibile un altro grande muro probabilmente l’ingresso al Castello, da cui si può ammirare uno splendido panorama di Lentini, del Lago Biviere e dell’Etna.

È facile, dunque, immaginare viste le sue dimensioni, quanto questo castello avesse un ruolo strategico e difensivo. In esso, probabilmente si rifugiarono molte famiglie nobiliari durante i conflitti di età medievale.

Se dunque siete curiosi di conoscere questo Castello e i suoi antichi misteri, basta raggiungere Lentini. La cittadina offre tanti tesori da ammirare, come l’area archeologica di Leontinoi e il museo che racchiude i reperti dell’antichità.
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