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Una scommessa iniziata 30 anni fa: adesso a Palermo arriva la (prima) produzione di caffè

È italiano al 100 per cento, anzi palermitano. Grazie ad un progetto sperimentale sull’Isola iniziato negli anni 90, oggi nel capoluogo si coltiva e produce anche il caffè

Balarm
La redazione
  • 5 ottobre 2021

Andrea e Arturo Morettino

La Sicilia, lo sanno bene i botanici, è quasi una terra magica dove ogni cosa che si pianta cresce non solo rigogliosa ma si naturalizza.

Forse non tutti sanno che, a parte le erbe aromatiche, nessuna pianta che cresce in Sicilia è autococtona e adesso, grazie ad un progetto sperimentale sull’Isola si coltiva e produce anche il caffè.

La Sicilia terra di vigne, ulivi, agrumi, frutti esotici ma anche di caffè dunque: è il sogno della famiglia Morettino che da circa 30 anni porta avanti questo progetto sperimentale che ha visto nascere e crescere le piante di caffè anche sull’Isola anche grazie ad un significativo cambiamento climatico a cui stiamo assistendo.

Un segnale forte ricevuto dalla natura che ha dato vita, nella piantagione sperimentale Morettino che sorge nei giardini dell’opificio, ad un caffè nativo siciliano attraverso una raccolta manuale delle drupe e un processo naturale di lavorazione.

Nella geografia delle origini del caffè, quella Morettino è una delle piantagioni più a Nord rispetto alle tipiche terre tropicali e nasce da un atto d’amore di Arturo Morettino, in uno dei viaggi nelle Terre del Caffè, in cui rimase affascinato da alcune piantagioni e maturò così il sogno di creare una coltivazione di caffè proprio in Sicilia.
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Il primo esperimento nel giardino della storica torrefazione di famiglia conta circa 60 piante di Coffea Arabica, varietà Bourbon e Catuai, nate dai semi donati negli anni Novanta dall’Orto botanico di Palermo e piantati a circa 350 metri sul livello del mare proprio nella borgata di San Lorenzo ai Colli, a Palermo.

Da questi semi sono cresciute negli anni le piante del caffè all’aria aperta che hanno saputo con coraggio adattarsi al clima siciliano a latitudini di gran lunga superiori rispetto a quelle della “Coffee Belt”, l’area tra i due Tropici in cui viene coltivato il caffè tra l’America latina, l’Africa Orientale e il Sud-Est Asiatico.

Nel corso degli anni, queste piante hanno prodotto drupe che sono state raccolte, spolpate, processate e tostate con passione autentica, per poter svolgere emozionanti sessioni di cupping, oppure riseminate per dar vita a nuove piante nate e cresciute in Sicilia.

Quest’anno proprio nella ricorrenza del centenario di Morettino la natura ha regalato un raccolto straordinario ed un risultato in tazza davvero sorprendente: un caffè nativo in Sicilia di altissima qualità, con sentori particolari e unici, tipici della terra siciliana, quali note di uva zibibbo e carruba e dolci sentori di fiori di pomelia bianca e zucchero panela.

«Siamo rimasti sorpresi dall’abbondante raccolto delle nostre piante - dichiara Arturo Morettino, che ha seguito da vicino l’evoluzione delle piante e delle drupe negli anni - che abbiamo interpretato come un dono per tutto l’amore che in questi anni la nostra famiglia ha dato loro».

Alla raccolta manuale avvenuta tra luglio e settembre, è seguita la lavorazione del caffè con metodo Gold Honey, spolpatura manuale, fermentazione di 48 ore ed essiccazione al sole. Successivamente la scelta di una tostatura medio-chiara e tante sessioni di assaggio, che hanno dato un risultato straordinario: un caffè di grande finezza, con acidità equilibrata e una naturale dolcezza.

«Le caratteristiche sensoriali di questo caffè nativo di Sicilia sono un risultato unico che ci riempie di orgoglio. Stiamo assistendo a forti cambiamenti climatici che devono farci riflettere sul presente e sul futuro della nostra terra, che ha mostrato segnali di insofferenza e rischi per le tradizionali colture quali gli agrumi, ma anche inaspettate potenzialità come dimostrano il successo delle coltivazioni di frutta tropicale in Sicilia quali mango, papaya, avocado, kiwi o litchi siciliani”.

La storica azienda vuole dare seguito all’ambizioso progetto sperimentale di filiera sulla pianta del caffè e sulla sua coltivazione in Sicilia, con ulteriori sperimentazioni in corso in alcuni angoli dell’Isola selezionati in base alle condizioni pedoclimatiche e al terroir.

Un progetto aperto che coinvolgerà l’Università degli studi di Palermo e l’Orto botanico, e specialisti dei processi di lavorazione come Adriano Cafiso, che cura i rapporti direttamente con i piccoli coltivatori delle piantagioni dei principali paesi d’origine del caffè, e che vuole coinvolgere tutti i coltivatori o gli studiosi che vorranno offrire il loro prezioso contributo.
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