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Costa pacifista: "il nostro è un progetto inclusivo"

Massimo Costa, il giovane candidato sindaco, stupisce prima con la dichiarazione di apertura alle file del PDL, poi da ospite al Palab la sua autoironia

  • 8 marzo 2012

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Faceva il suo ingresso come il risolutore di tutti i problemi Massimo Costa, giorni fa, alla conferenza di presentazione della sua discesa in campo: deciso e presuntuoso non aveva minimamente lasciato trasparire la capacità di sapersi mettere in gioco con ironia e saper essere bersaglio di domande scomode rispondendo con ilarità. Il giovane candidato sindaco ieri sera ha stupito tutti, prima con la dichiarazione di apertura alle file del Pdl, poi da ospite al Palab del talk show “Votantonio”, un confronto "uno contro tutti" fatto di gag e domande in rapida successione poste dal pubblico, da giornalisti e condotto da “Le Malerbe” - Cristiano Pasca, Claudio Casisa, Gero Guagliardo e Giovanni Mangalaviti - e il giornalista Vassily Sortino.

Dalla poltrona che ha già ospitato Davide Faraone, Rita Borsellino e Marianna Caronia, Massimo Costa ha risposto anche alle domande più scomode ma non concedendo spazio, tra aneddoti e battute taglienti, alla dichiarazione arrivata nel pomeriggio di una presunta collaborazione con i berlusconiani, dai quali ormai da settimane si attende il nome del capofila che scenda in corsa nella campagna elettorale. Nome che tarda ad arrivare. L'aspirante primo cittadino di Palermo però in giornata aveva tirato l'esca attendendo che qualcuno abboccasse: «sono pronto ad un'apertura al Pdl purchè condividano il programma». Una mossa che spiazza lo stesso Terzo Polo e mette a rischio l'intesa tra i suoi stessi sostenitori tanto che in serata arriva la replica affilata e controversa di Raffaele Lombardo all'astuta mossa del giovane candidato: «Secondo me Costa si è frainteso».

Ma non pare esserci esitazione nella volontà dell'ex presidente del Coni Sicilia che ha aggiunto: «Io, così come Casini, Fini e Miccichè, credo nella ricomposizione dell’area dei moderati. L’importante è che, chiunque voglia prendere parte a questo mio progetto, metta davanti gli interessi generali a quelli particolari, perchè le vecchie divisioni partitiche oggi non hanno più senso. Palermo ha bisogno di essere pacificata. E chi vuole lavorare sulle tante ‘cose da fare’ per questa città è ben accetto. Anche il Pdl». Una decisione, la sua, resa nota mentre il presidente dell'Ars Francesco Cascio era a Roma per incontrare Angelino Alfano per decidere se concretizzare l'idea della sua discesa in campo contro una sinistra impegnata nella polverosa battaglia interna. Incontro con i vertici rimandato, e con esso pure la decisione finale.

Intanto la mossa di Cascio desta stupore anche tra i finiani, che dalla voce del coordinatore regionale Carmelo Briguglio fanno sapere che «è impossibile che Fli accetti il Pdl nella coalizione che lo sostiene alla candidatura a sindaco. - e continua - Se Costa ci ha ripensato ne prenderemo atto e ne trarremo le conseguenze politiche».Tuona pure Gianfranco Micciché, leader di Grande Sud, che ha tenuto a specificare il suo augurio che «il Pdl non acceleri decisioni che potrebbero contrastare la creazione di quell’area dei moderati che rappresenta invece l’obiettivo mio e di Alfano. La candidatura di Costa non può che essere aperta all’intera area dei moderati. Ragionare ad excludendum non fa parte della cultura dei moderati»

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