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No alle greenway in Sicilia, meglio i casinò per il turismo

Stop ai 17 milioni di fondi UE per la riconversione in greenway delle linee ferroviarie abbandonate: meglio la realizzazione di casinò, ottimo volano per il turismo

  • 30 luglio 2013

Circa mille chilometri di tracciati ferroviari. Una cifra significativa se non fosse che gli stessi sono dismessi. Ci troviamo in Sicilia, terra che vanta un significativo primato: prima in Italia per lo stato di abbandono delle linee ferroviarie minori. Così, per la riqualificazione del territorio, sono stati stanziati 17 milioni di fondi UE per la riconversione in greenway delle linee ferroviarie abbandonate. Ottima iniziativa certo, ma i 17 progetti che avrebbero portato alla creazione di percorsi naturalistici o piste ciclabili dalle ferrovie sono ormai appesi a un filo.

Così arriva lo stop definitivo per i fondi destinati alle greenway, termine con cui si indica il cosiddetto turismo verde e sostenibile, quel turismo che mira a valorizzare determinati percorsi storici e culturali di un determinato territorio limitatamente a zone abbandonate o utilizzate come strade campestri. Ed è così che milioni di euro giacciono nei cassetti della Regione, senza che si possa pensare alla creazione di tragitti dedicati alla mobilità non motorizzata. Si pensa piuttosto alla realizzazione dei casinò in Sicilia, credendo - forse erroneamente? - che questi possano essere un ottimo volano per il turismo.

Ma il turismo, distante dal gioco d'azzardo come attrattiva e dalla ludopatia come conseguenza, quello sano e di qualità, a che posto sta? Con questi progetti si sarebbe potuto pensare in grande. Conservando i vecchi manufatti ferroviari, come ponti, gallerie, stazioni e caselli e dunque custodendo la memoria storica di questi edifici, si sarebbe potuta stravolgere la loro fruizione. In un territorio ricco di montagne, boschi e risorse d’acqua di estrema suggestione, sarebbe stato eccessivo immaginare un tragitto sicuro, messo a disposizione di utenti a piedi, in bicicletta e, perché no, a cavallo?

Sarebbe stato utopico credere che le vecchie stazioni e i caselli stessi, potessero divenire punti di ristoro, agriturismi e persino musei? I deputati M5S all'Ars non sono d’accordo all'arresto dei fondi. Valentina Zafarana e Claudia La Rocca, infatti, non si arrendono e continuano la loro campagna di sensibilizzazione al tema. «L'offerta di nuovi percorsi naturalistici da percorrere in bici o a piedi coinvolgerebbe oltre 13 milioni di utenti all'anno. All'interno di una progettazione sistematica e di lungo periodo, l'obiettivo del Movimento 5 Stelle è quello di permettere a siciliani e non di poter passare da un capo all'altro della Sicilia in bici».

Dopo la stoccata ad Alitalia, dopo i protocolli anti-riciclaggio per i casinò siciliani, quello del presidente Rosario Crocetta, insieme all'assessore al turismo Michela Stancheris, sembra proprio un monito rivolto al turismo. Obiettivo? «La Sicilia deve diventare il luogo turistico più importante d'Europa» afferma il governatore. Ma dal M5S una voce, fuori dal coro, scandisce a chiare lettere «dobbiamo continuare a puntare sul turismo sostenibile che potrebbe creare un indotto di 120 milioni di euro annui, ovvero 40 mila euro/km - afferma Claudia La Rocca -. Riteniamo che dovremmo puntare su un turismo sano e di qualità, prima di pensare alla realizzazione di casinò». Ma si sa, ubi maior minor cessat. Quindi a quanto pare, per le greenway bisogna aspettare.

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