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Emergenza plastica in Sicilia, raccolta a rischio in più Comuni: che succede

Diversi impianti di stoccaggio hanno bloccato (o stanno per farlo) i conferimenti da parte dei Comuni. La differenziata rischia così di andare in tilt. Allarme dell'Anci

Balarm
La redazione
  • 20 novembre 2025

Emergenza plastica in Sicilia. Molti impianti di stoccaggio siciliani da giorni non accettano la plastica proveniente dalla raccolta differenziata dei Comuni. Una situazione allarmante che rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza per tutta la regione. Tanto più che si tratta di un problema di livello nazionale e non solo locale.

Negli ultimi mesi, i Consorzi nazionali incaricati del ritiro e del riciclo degli imballaggi in plastica (Corepla e Coripet) stanno affrontando un grave blocco operativo. Situazione che ha portato diversi impianti di stoccaggio a sospendere i conferimenti, come l'Ecorek di Termini Imerese e la Domus Recycle a Catania, generando un blocco all'intera filiera regionale.

«Una delle principali cause dell’attuale emergenza sulla plastica – spiegano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia – è il blocco dei ritiri operato dai consorzi di filiera Corepla e Coripet che ha determinato in Sicilia la rapida saturazione degli stoccaggi negli impianti. Tale situazione sta impedendo ai Comuni di conferire la plastica raccolta e determina gravissimi problemi sul piano organizzativo e seri rischi sul piano igienico-sanitario. Oltre alle conseguenze sul piano finanziario e della capacità degli enti di mantenere i livelli di raccolta differenziata raggiunti negli ultimi anni».

Si temono conseguenze gravi sulla gestione della differenziata nei Comuni. D'altronde non mancano i casi in cui la raccolta della plastica è stata momentaneamente sospesa come accaduto a Marsala, in alcuni comuni dell'Agrigentino, a Francofonte (nel Siracusano). Mentre a Siracusa dopo lo stop di alcuni giorni l'amministrazione è riuscita a far ripartire il ritiro porta a porta, mentre resta sospeso il conferimento di plastica nei Ccr e presso le isole ecologiche. Disagi anche nella provincia di Enna, nell'area industriale di Catania e in altri comuni della provincia etnea.

«Questo è un problema che riguarda l'intero territorio nazionale per gli aspetti legati alla filiera del riciclo - afferma il vicesindaco di Marsala, Giacomo Tumbarello - Il disservizio non può essere scaricato sui comuni e, di conseguenza, sui cittadini, anche alla luce degli ottimi risultati percentuali raggiunti da questo Ente sul fronte della raccolta differenziata».

I Comuni sono l'ultimo anello di una catena che si è inceppata a monte a causa di una crisi nazionale del settore. Assorimap, l’associazione nazionale dei riciclatori, che riunisce le aziende che trasformano la plastica differenziata in nuova materia prima, nei giorni scorsi ha parlato di "perdite inostenibili" e di introiti crollati addirittura "dell’87% dal 2021". Tra le cause della crisi, il costro troppo alto dell'energia in Europa, la concorrenza della Cina e dei Paesi dell'Est che esportano plastica (vergine o riciclata) a prezzi molto più bassi.


«Ho assicurato che mi farò portavoce con il governo centrale per individuare un percorso sostenibile per risolvere il problema» - dice l'assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni, dopo l'incontro avuto con Anci Sicilia, a cui hanno partecipato anche i presidenti delle SRR siciliane e i rappresentanti di CoRePla .

«Con tutti i presenti - prosegue l'assessore - abbiamo concordato di rivederci al più presto, dopo che avrò avuto un'interlocuzione col ministero competente. Intanto abbiamo ricevuto rassicurazioni dai rappresentanti dei consorzi di filiera che si impegneranno per evitare eccessivi disagi, nell'imminente, ai Comuni. Serve la collaborazione di tutti per arrivare a un intervento che sia risolutivo nel lungo termine».

Nel corso del confronto CoRePla ha assicurato il suo impegno per evitare la saturazione dei centri di raccolta e scongiurare il blocco dei conferimenti. L’organismo consortile ha rappresentato gli sforzi in atto per aumentare temporaneamente i margini di stoccaggio, così da consentire ai Comuni di continuare la raccolta differenziata senza ulteriori rallentamenti.

«Abbiamo preso atto – hanno commentato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani - che il problema ha una dimensione nazionale e carattere strutturale, ma non possiamo ignorare che in Sicilia l’impatto di questa emergenza è particolarmente grave a causa della fragilità del sistema regionale, determinata dalla carenza impianti».

«In assenza di interventi immediati – proseguono Amenta e Alvano – rischiamo non solo di rallentare o fermare interi segmenti della raccolta differenziata, ma anche di esporre i Comuni a rilevanti costi aggiuntivi e i cittadini a un peggioramento della qualità del servizio. È indispensabile un’azione rapida, concertata e di sistema».
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