Al via la nuova Stagione del Conservatorio di Palermo: il concerto inaugurale al Teatro Massimo
 
											L'Orchestra sinfonica del Conservatorio di Musica "Alessandro Scarlatti" di Palermo (foto di Rosellina Garbo)
					Tre opere dedicate a due figure che hanno segnato profondamente la storia e la cultura: con il concerto "La storia, il mito, la leggenda" il Conservatorio di Musica "Alessandro Scarlatti" di Palermo inaugura la Stagione 2020.
Il concerto in programma domenica primo marzo al Teatro Massimo vede esibirsi l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio, diretta dal Maestro Ottavio Marino, con un ospite d'eccezione: il pianista di fama mondiale Rem Urasin, considerato non solo uno dei pianisti più romantici della sua generazione, ma anche uno dei massimi interpreti di Frederic Chopin.
Fondata dal Maestro Carmelo Caruso, l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Palermo è nata allo scopo di avvicinare gli studenti delle classi di strumento alla pratica orchestrale, contribuendo al contempo alla diffusione della cultura musicale.
L'ensemble è formato dai più brillanti strumentisti dei corsi superiori e dai loro docenti e, oltre a proporre un repertorio che spazia dalla musica del 13esimo secolo fino a quella contemporanea, porta avanti una importante attività di ricerca e di valorizzazione del patrimonio musicale custodito presso la biblioteca dell’istituto.
"La storia, il mito, la leggenda" rende omaggio ai compositori Ludwig Van Beethoven, l'ultimo rappresentante di rilievo del Classicismo viennese nonché uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi, e Felix Mendelssohn, annoverato tra i compositori più rappresentativi del periodo romantico.
Il primo tributo della serata è l’ouverture dell’Egmont di Ludwig Van Beethoven, musica di scena composta per l’opera di Goethe liberamente ispirata al conte Lamoral Egmont, controverso eroe fiammingo condannato a morte per aver tentato di tenere testa all’assolutismo di Filippo II di Spagna.
Il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra è invece ispirato al mito di Euridice con un dialogo che tocca vette di grande lirismo tra il pianoforte/Orfeo e l’orchestra/Ade, dio degli Inferi.
Infine la "Scozzese", ispirata inizialmente alla grandezza di Maria Stuarda e dedicata da Felix Mendelssohn alla Regina Vittoria che seppe dare al Regno Unito un lungo periodo di sviluppo economico e culturale.
				
									Il concerto in programma domenica primo marzo al Teatro Massimo vede esibirsi l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio, diretta dal Maestro Ottavio Marino, con un ospite d'eccezione: il pianista di fama mondiale Rem Urasin, considerato non solo uno dei pianisti più romantici della sua generazione, ma anche uno dei massimi interpreti di Frederic Chopin.
Fondata dal Maestro Carmelo Caruso, l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Palermo è nata allo scopo di avvicinare gli studenti delle classi di strumento alla pratica orchestrale, contribuendo al contempo alla diffusione della cultura musicale.
L'ensemble è formato dai più brillanti strumentisti dei corsi superiori e dai loro docenti e, oltre a proporre un repertorio che spazia dalla musica del 13esimo secolo fino a quella contemporanea, porta avanti una importante attività di ricerca e di valorizzazione del patrimonio musicale custodito presso la biblioteca dell’istituto.
"La storia, il mito, la leggenda" rende omaggio ai compositori Ludwig Van Beethoven, l'ultimo rappresentante di rilievo del Classicismo viennese nonché uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi, e Felix Mendelssohn, annoverato tra i compositori più rappresentativi del periodo romantico.
Il primo tributo della serata è l’ouverture dell’Egmont di Ludwig Van Beethoven, musica di scena composta per l’opera di Goethe liberamente ispirata al conte Lamoral Egmont, controverso eroe fiammingo condannato a morte per aver tentato di tenere testa all’assolutismo di Filippo II di Spagna.
Il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra è invece ispirato al mito di Euridice con un dialogo che tocca vette di grande lirismo tra il pianoforte/Orfeo e l’orchestra/Ade, dio degli Inferi.
Infine la "Scozzese", ispirata inizialmente alla grandezza di Maria Stuarda e dedicata da Felix Mendelssohn alla Regina Vittoria che seppe dare al Regno Unito un lungo periodo di sviluppo economico e culturale.
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