Alla scoperta della Biblioteca Lucchesiana: visite al tesoro settecentesco di Agrigento
La biblioteca Lucchesiana ad Agrigento
Anche Agrigento partecipa a "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre, apre le porte di siti e monumenti e fa scoprire i suoi gioielli.
Aperta anche la storica Biblioteca Lucchesiana fondata il 16 ottobre 1765 dal vescovo Andrea Lucchesi Palli, di nobile famiglia e di grande cultura, "senza risparmio di fatiche né di spese", per contribuire alla formazione di “maturi cristiani e responsabili cittadini”.
Donò alla comunità cristiana un edificio di sua proprietà, adiacente al Palazzo vescovile, e tutto il suo patrimonio librario, poi ulteriormente arricchito nel corso dei secoli. Oggi la Biblioteca custodisce 60mila volumi preziosi: manoscritti, incunaboli, testi arabi e codici miniati.
Si ispira, nell’impianto progettuale, a quella di San Martino delle Scale realizzata dall’architetto palermitano Giuseppe Venanzio Marvuglia: pianta rettangolare, scaffalature in due ordini sovrapposti e ballatoio per la fruizione dei livelli superiori, protetti da ringhiera in ferro battuto. Un luogo di sapere e di intime meditazioni. All’interno, anche alcune installazioni della mostra “Ecstasy and Oracles” del fiammingo Jan Fabre.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Aperta anche la storica Biblioteca Lucchesiana fondata il 16 ottobre 1765 dal vescovo Andrea Lucchesi Palli, di nobile famiglia e di grande cultura, "senza risparmio di fatiche né di spese", per contribuire alla formazione di “maturi cristiani e responsabili cittadini”.
Donò alla comunità cristiana un edificio di sua proprietà, adiacente al Palazzo vescovile, e tutto il suo patrimonio librario, poi ulteriormente arricchito nel corso dei secoli. Oggi la Biblioteca custodisce 60mila volumi preziosi: manoscritti, incunaboli, testi arabi e codici miniati.
Si ispira, nell’impianto progettuale, a quella di San Martino delle Scale realizzata dall’architetto palermitano Giuseppe Venanzio Marvuglia: pianta rettangolare, scaffalature in due ordini sovrapposti e ballatoio per la fruizione dei livelli superiori, protetti da ringhiera in ferro battuto. Un luogo di sapere e di intime meditazioni. All’interno, anche alcune installazioni della mostra “Ecstasy and Oracles” del fiammingo Jan Fabre.
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