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Arte moderna e contemporanea da Roma a Catania: la grande mostra a Palazzo Valle

  • Fondazione Puglisi Cosentino - Catania
  • Dal 26 ottobre 2025 al 29 marzo 2026
  • Visitabile dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00
  • Da 11 euro
  • Info sul sito fondazionepuglisicosentino.it
Balarm
La redazione

Particolare dell'opera "Contrappunto II" di Fausto Melotti

La Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea vanta la collezione più importante al mondo di opere italiane degli ultimi due secoli, con circa ventimila lavori tra dipinti, disegni, sculture e installazioni, oggetti di design, filmati e fotografie.

Con ben cinquantatré opere (non era mai accaduto prima che un nucleo tematico così importante e consistente fosse concesso in prestito) la GNAMC si presenta in Sicilia, dal 26 ottobre 2025 al 29 marzo 2026, scegliendo la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania.

Le opere del grande museo romano, esposte nell'architettura di Palazzo Valle, capolavoro del barocco siciliano, vivono un'atmosfera diversa instaurando tra loro e con le opere della collezione permanente della Fondazione Puglisi Cosentino, dialoghi inediti e imprevisti.

La selezione di opere della GNAMC, a cura di Renata Cristina Mazzantini e Gabriele Simongini, offre un'estrema sintesi, senza pretese di esaustività, ma sotto il segno della qualità e della polifonia linguistica, delle principali linee dell'arte italiana dagli anni Settanta a oggi, a cui si aggiungono alcuni pregevoli lavori di artisti internazionali legati in vari modi al nostro Paese: Alexander Calder, Hsiao Chin, Ahmet Güneştekin, Anish Kapoor, Mark Kostabi, Sol LeWitt, Ugo Rondinone, Kiki Smith.

Tra le opere della Fondazione Puglisi Cosentino: quelle dalle grandi dimensioni di Carla Accardi, Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis (due) nella corte d'entrata, e poi con Alighiero Boetti, Piero Dorazio, Roberto Fabelo, Jan Jedlička, Lorenzo Marini e Piero Pizzi Cannella nelle sale del piano nobile.

Il percorso documenta cinquantacinque anni (1970-2025) di arte italiana: parte da Alberto Burri (che negli anni settanta è andato ormai ben al di là dell'Informale), Pietro Consagra (con la "Città Frontale" legata anche all'edificio frontale Meeting di Gibellina), Giorgio de Chirico (inventore della pittura neometafisica proprio a cavallo fra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta), Renato Guttuso (con il suo realismo più intimo e memoriale) e Fausto Melotti, con la sua scultura astratta nella quale convivono geometria, musicalità e sentimento poetico del mondo.

Via via, passando per Gino De Dominicis, Mario Schifano, Ettore Spalletti, Emilio Isgrò, Giulio Paolini e Mimmo Paladino, si chiude col lavoro dissacrante e sorprendente di Maurizio Cattelan, star dalla notorietà internazionale.

Nella sede di via Vittorio Emanuele II 120, l'esposizione è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 20.00.
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