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Cambiare e rinascere con un simbolo di sviluppo sostenibile: a Catania il "Terzo Paradiso" di Pistoletto

  • Molo Foraneo di Levante del Porto - Catania - Vedi mappa
  • Dal 8 giugno al 15 luglio 2019 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni
  • Gratuito
Balarm
La redazione

In foto l'artista biellese Michelangelo Pistoletto mentre disegna allo specchio il progetto "Terzo Paradiso"

Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) è uno degli artisti italiani più conosciuti nel mondo. Noto a molti per i suoi "Quadri specchianti", la sua arte va al di là del visibile per diventare idea, concetto, progetto. 

L'opera più celebre dell'artista infatti non ha a che fare con gli specchi: si tratta del "Terzo Paradiso", una grande opera collettiva che ha coinvolto migliaia di persone delle città di ogni continente per proporre un messaggio di rispetto verso la natura e gli spazi urbani. 

Presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2005, il "Terzo Paradiso" di Pistoletto, divenuto famoso in tutto il mondo, è stato eseguito per la prima volta in mare e con rifiuti plastici nel porto di Catania.

Denunciare l'inquinamento da rifiuti plastici marini e celebrare il potere trasformativo dell'arte come gesto di responsabilità, è l'obiettivo del progetto, curato da Cesare Biasini Selvaggi e Carmelo Nicosia
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Il cosiddetto marine litter è tra i principali nemici della biodiversità marina e una grave minaccia per il Mar Mediterraneo, dove si concentra il 7% della microplastica dispersa a livello globale, e dove i materiali plastici, secondo il Ministero dell’ambiente, rappresentano l’85% dei rifiuti trovati in mare e lungo le coste.

Si stima che ogni anno finiscano in mare almeno otto milioni di tonnellate di plastica e che, entro il 2050, gli oceani potrebbero contenere più plastica che pesci, secondo la Fondazione Ellen MacArthur. 

Di particolare impronta scenografica e di forte impatto visivo, l'opera ha preso vita sulla Passeggiata del molo Foraneo di Levante del Porto di Catania, collocato su una piattaforma galleggiante di 800 mq.

Un'installazione di 30 metri per 12, che ha richiesto l'impiego di 2mila Kg di plastica e oltre 500 ore di lavoro, coinvolgendo cittadini, operatori del territorio e in prima fila i docenti e gli allievi della scuola di Scenografia dell'Accademia di Belle Arti di Catania, che hanno raccolto i rifiuti dal mare per fronteggiare l'inquinamento del Mediterraneo. 

Si possono identificare due fattori determinanti nell'evoluzione dell'opera: il creatore, nella figura dell'artista Biellese, e i creativi, che entrano in gioco nel momento nel quale il simbolo diventa archetipo, slegandosi dalla figura di chi l'ha creato. Se prima, infatti, era considerato principalmente nel mondo dell'arte, adesso invece è diffuso ovunque.

Il "Terzo Paradiso" - riconfigurazione del segno matematico dell'infinito - di notte verrà illuminato con luci alimentate ad energia solare e resterà esposto al pubblico nel porto di Catania fino al 15 luglio come luogo di stimolo e riflessione sui temi della sostenibilità, per poi essere smaltito e riciclato dagli operatori competenti. 

L'installazione è la fusione fra il primo e il secondo paradiso: ovvero quello in cui gli esseri umani erano integrati nella natura, con quello artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana. Il Terzo Paradiso invece è la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l'artificio e la natura, portando ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale.

I due cerchi esterni dell'opera rappresentano tutte le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio. Quello centrale è la compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità.

Il Progetto si avvale del Patrocinio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle associazioni ambientaliste: Fondazione Cetacea, Cittadinanzattiva Sicilia, Italia Nostra Catania, Legambiente, Marevivo, WWF, e rientra tra le iniziative della terza edizione del "Festival dello Sviluppo Sostenibile", organizzato dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). 

La prima produzione pittorica di Michelangelo Pistoletto è caratterizzata da una ricerca sull'autoritratto, approdando successivamente nella realizzazione dei "Quadri specchianti", che includono direttamente nell'opera la presenza dello spettatore, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo.

Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.

All'inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi scuri denominata "Arte dello squallore".

Nel corso degli anni Novanta, con "Progetto Arte" e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell'Università delle Idee, mette l'arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società.

Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia e nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata "Terzo Paradiso".

Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts e nel 2010 è autore del saggio "Il Terzo Paradiso", pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2014 il simbolo del "Terzo Paradiso" è stato installato nell'atrio della sede del Consiglio dell'Unione Europea a Bruxelles durante il semestre di presidenza italiana.

Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L'Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un'opera di grandi dimensioni, intitolata "Rebirth", collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
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