Chiuso dagli anni Trenta, ospitò Freud e Joe Petrosino: visite all'Hotel de France, oggi "Casa del Goliardo"
Un'antica cartolina mostra com'era l'Hotel de France a Palermo
L'Hotel de France nacque nel Settecento come Palazzo dei marchesi di Sant’Onofrio del Castillo. Nel 1808 divenne albergo e, dopo due gestioni che gli valsero nomi anglosassoni (“Crown and Anchor Hotel” e poi “Prince of Wales”), nel 1838 entrò nel suo periodo d’oro con l’arrivo degli imprenditori padovani Giachery.
Nel 1857 la facciata assunse l’aspetto di oggi: un imponente prospetto a quattro elevazioni e pensilina in ghisa, tipicamente fin de siécle. Per ampliare l’hotel, chiuso tra due vie strette, furono acquistati e inglobati il Reclusorio della Candelora e l’omonima piazzetta sulla quale si affacciava l’antico carcere femminile.
Nel primo ‘900 ospitò i più bei nomi della storia, della politica, della cultura, dell’aristocrazia internazionale; dormirono qui il padre della psicanalisi Sigmund Freud (che da queste stanze inviò molte lettere) e anche Joe Petrosino, il poliziotto italo-americano ucciso dalla mafia proprio di fronte al portone dell’albergo il 12 marzo del 1909.
Nel 1936, chiuso l’albergo, l’immobile fu acquistato dall’Università di Palermo che lo adibì a Casa del Goliardo. Oggi è una residenza universitaria.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
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