"Ci sono fuochi di tutti i colori": collezione di grafica internazionale da La Piana a Palermo
Particolare dell'opera "Macchina e riflesso", litografia di Piero Guccione
Una mostra che nasce con l'ambizioso proposito di stimolare passioni sopite e alimentare quelle esistenti attraverso un'accurata selezione di opere grafiche di grandi Maestri italiani e internazionali che fa dell'eterogeneità di linguaggi e stili il suo punto di forza.
"Ci sono fuochi di tutti i colori", a cura di Massimo La Piana e Francesco Piazza, si inaugura alla Galleria La Piana arte contemporanea di Palermo sabato 18 marzo alle 17.30.
La mostra resta visitabile fino all'8 aprile nei locali di via Isidoro La Lumia 79 tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00, esclusi mercoledì e domenica.
I labirinti barocchi di Carla Accardi insieme alle reinterpretazioni mitologiche di Bruno Caruso, così come la dimensione onirica di Salvador Dalì e le attese sospese di De Chirico dialogano con gli strumenti destrutturati di Arman e la sensuale dolcezza dei volti di Simone Geraci.
E ancora la ludica costruzione dei personaggi di Germanà, la linea morbida e sintetica di Emilio Greco, i maggioloni di Guccione immersi nel paesaggio di Scicli, le rotondità giunoniche delle donne di Guttuso, le rasoiate di Taravella, l'intensità gestuale di Emilio Vedova, compongono un percorso espositivo trasversale e prezioso.
"Ci sono fuochi di tutti i colori", a cura di Massimo La Piana e Francesco Piazza, si inaugura alla Galleria La Piana arte contemporanea di Palermo sabato 18 marzo alle 17.30.
La mostra resta visitabile fino all'8 aprile nei locali di via Isidoro La Lumia 79 tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00, esclusi mercoledì e domenica.
I labirinti barocchi di Carla Accardi insieme alle reinterpretazioni mitologiche di Bruno Caruso, così come la dimensione onirica di Salvador Dalì e le attese sospese di De Chirico dialogano con gli strumenti destrutturati di Arman e la sensuale dolcezza dei volti di Simone Geraci.
E ancora la ludica costruzione dei personaggi di Germanà, la linea morbida e sintetica di Emilio Greco, i maggioloni di Guccione immersi nel paesaggio di Scicli, le rotondità giunoniche delle donne di Guttuso, le rasoiate di Taravella, l'intensità gestuale di Emilio Vedova, compongono un percorso espositivo trasversale e prezioso.
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