"Elena, simulacro e impostura": l'opera di Aurelio Gatti tra danza e teatro

Figure mitologiche e opere classiche trasportate nella contemporaneità e raccontate da artisti che hanno intessuto nuove trame sfruttando danza, teatro e canto: la nuova edizione di "Contemporaneo sensibile" in programma al Museo Riso di Palermo prosegue, venerdì 27 e sabato 28 maggio, con la spettacolo-performance dal titolo "Elena, simulacro e impostura".
Un'opera di danza-teatro del mito di Elena tratta e ispirata da Euripide, Stesicoro, Goethe, la cui ideazione e drammaturgia è curata dal maestro Aurelio Gatti con Raffaele Gangale e Carlo Greca.
Il crescente rapporto tra realtà e finzione nel mondo d'oggi, o meglio la straordinaria capacità della finzione di diventare realtà, emerge con forza dalla produzione artistica del nuovo secolo.
Elena rovina delle navi, dei guerrieri e delle città, o vittima di Eros e Logos? Elena tessitrice d’inganni o bambina? I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l’ha accusata e difesa. In un avvicendamento di toni e figure contrastanti, la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione, la sua multiforme bellezza.
Con Elena si pone la questione dell’immagine che costituisce di fatto un doppio e di una esistenza autonoma dell'immagine stessa. Elena dunque divide se stessa in corpo e nome, sa di avere un simulacro concesso in vece sua al figlio di Priamo. Questa condizione la porterà talvolta a identificarsi con il simulacro stesso il tempo necessario per adempiere quanto stabilito dal destino.
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