Cupole e "Sala Araba": visita alla Chiesa e al Chiostro di San Giovanni degli Eremiti, trionfo dell’arabo-normanno
Chiesa di San Giovanni degli Eremiti a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Ѐ uno dei monumenti simbolo di Palermo, con le sue cupolette tipiche dell’architettura arabo-normanna di Palermo. A pochi passi dal Palazzo Reale, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti era accorpata al monastero fondato da Ruggero II intorno al 1132. Nel corso dei secoli ha subito varie modifiche, soprattutto nel 1800, ma ha conservato,comunque, l’impianto originario che è di grande suggestione, sia all’esterno sia all’interno in nuda pietra, con tante nicchie e la “Sala Araba” che rivela le tracce della preesistente moschea del X secolo.
La splendida chiesa fa parte del percorso arabo-normanno, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Magnifico anche il giardino con il chiostro, che è ciò che rimane del monastero e probabilmente fu aggiunto nel secolo successivo. Occhio alle colonnine binate con capitelli a foglie d’acanto sormontati da archi a sesto acuto.
La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Ѐ uno dei monumenti simbolo di Palermo, con le sue cupolette tipiche dell’architettura arabo-normanna di Palermo. A pochi passi dal Palazzo Reale, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti era accorpata al monastero fondato da Ruggero II intorno al 1132. Nel corso dei secoli ha subito varie modifiche, soprattutto nel 1800, ma ha conservato,comunque, l’impianto originario che è di grande suggestione, sia all’esterno sia all’interno in nuda pietra, con tante nicchie e la “Sala Araba” che rivela le tracce della preesistente moschea del X secolo.
La splendida chiesa fa parte del percorso arabo-normanno, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Magnifico anche il giardino con il chiostro, che è ciò che rimane del monastero e probabilmente fu aggiunto nel secolo successivo. Occhio alle colonnine binate con capitelli a foglie d’acanto sormontati da archi a sesto acuto.
La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
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