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Da Napoli a Palermo, uno dei capolavori di Eduardo De Filippo: "Questi fantasmi!" in scena al Teatro Biondo

  • [De]generazioni 2018/2019
  • Teatro Biondo - Palermo
  • 8, 9, 10, 12, 13, 14, 15, 16, 17 marzo 2019 (evento concluso)
  • 21.00 (8, 9, 12, 15 e 16 marzo), 17.30 (10, 13, 14 e 17 marzo)
  • Da 14.30 a 35.20 euro
  • Biglietti acquistabili al botteghino del teatro. Info al numero 091 7434341
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La redazione

L'attore Gianfelice Imparato in "Questi fantasmi!"

Elledieffe - La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, porta a Palermo uno dei grandi capolavori di Eduardo De Filippo: "Questi fantasmi!" con la regia di Marco Tullio Giordana va in scena nella Sala Grande del Teatro Biondo dall'8 al 17 marzo.

Lo spettacolo, che si inquadra all'interno della stagione "[De]generazioni" (leggi l'articolo di approfondimento), vede in scena Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Paola Fulciniti, Giovanni Allocca, Gianni Cannavacciuolo, Viola Forestiero, Federica Altamura e Andrea Cioffi con le scene e le luci di Gianni Carluccio, i costumi di Francesca Livia Sartori e le musiche di Andrea Farri.

Una produzione importante per la compagnia, sintesi di un lavoro che avvia percorsi artistici condivisi e che continua, nel rigoroso segno di Luca, a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana.
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Un successo assoluto quello di "Questi fantasmi!", ascrivibile allo straordinario meccanismo di un testo che nel perfetto equilibrio tra comico e tragico propone uno dei temi centrali della drammaturgia eduardiana: quello della vita messa tra parentesi sostituita da un’immagine, da un travestimento, da una maschera imposta agli uomini dalle circostanze.

Divisa in tre atti, l'opera è stata scritta nel 1945 ed è insieme a "Napoli Milionaria" nella raccolta "Cantata dei giorni dispari". Per la sua realizzazione Eduardo si ispirò probabilmente a un episodio di cui fu protagonista suo padre, Eduardo Scarpetta.

Racconta quest’ultimo che la sua famiglia in ristrettezze economiche fu costretta a lasciare la propria abitazione da un giorno all’altro. Il padre riuscì a trovare in poco tempo una nuova sistemazione, all’apparenza eccezionale in rapporto all’affitto ridottissimo da pagare. Dopo alcuni giorni si chiarì il mistero: la casa era frequentata da un impertinente "monaciello".
 
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