Dalle forme bizantine allo sfavillo barocco: la visita alla Chiesa di Santa Maria del Soccorso
Particolare della Chiesa di Santa Maria del Soccorso di Trapani
La città di Trapani ha deciso di partecipare alla sua prima edizione de "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre.
Diciannove siti, per iniziare, soprattutto chiese, ma anche torri, palazzi, cappelle, biblioteche segrete, sulle tracce dell’antico ghetto.
La Chiesa di Santa Maria del Soccorso è tra le più antiche della città. Detta anche “Badia Nuova”, fu costruita nel 536 dal generale Belisario come chiesa di rito greco dedicata a santa Sofia. Nel 1461 venne riedificata con annesso monastero, diretto per molto tempo dalle suore domenicane che gestivano l’apprendistato delle giovani. Nel 1640, di nuovo rimaneggiata in stile barocco.
Sul portale esterno, dentro una nicchia, c’è la statua della Madonna del Soccorso, scolpita nel 1670 dal trapanese Giuseppe Milanti. Accoglie dolcemente e invita ad accedere, passeggiando su un bellissimo pavimento a tarsie di marmo policromo. Alla semplicità dell’esterno, con portale classicheggiante, si contrappone il tripudio della decorazione interna. Di particolare pregio è l’altare della Madonna del Soccorso, progettato da Giovanni Biagio Amico nel 1740, con la statua in marmo di Giuseppe Milanti, tele di Pietro Novelli e di Guglielmo Borremans.
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
Diciannove siti, per iniziare, soprattutto chiese, ma anche torri, palazzi, cappelle, biblioteche segrete, sulle tracce dell’antico ghetto.
La Chiesa di Santa Maria del Soccorso è tra le più antiche della città. Detta anche “Badia Nuova”, fu costruita nel 536 dal generale Belisario come chiesa di rito greco dedicata a santa Sofia. Nel 1461 venne riedificata con annesso monastero, diretto per molto tempo dalle suore domenicane che gestivano l’apprendistato delle giovani. Nel 1640, di nuovo rimaneggiata in stile barocco.
Sul portale esterno, dentro una nicchia, c’è la statua della Madonna del Soccorso, scolpita nel 1670 dal trapanese Giuseppe Milanti. Accoglie dolcemente e invita ad accedere, passeggiando su un bellissimo pavimento a tarsie di marmo policromo. Alla semplicità dell’esterno, con portale classicheggiante, si contrappone il tripudio della decorazione interna. Di particolare pregio è l’altare della Madonna del Soccorso, progettato da Giovanni Biagio Amico nel 1740, con la statua in marmo di Giuseppe Milanti, tele di Pietro Novelli e di Guglielmo Borremans.
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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