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"(Di)segno in segno" ecco Enrico Prampolini: la mostra alla Galleria Pantaleone a Palermo

Balarm
La redazione

Particolare di un'opera di Enrico Prampolini

Dopo i recenti lavori di restauro, la Galleria Francesco Pantaleone si arricchisce di un nuovo ambiente espositivo destinato a progetti speciali, estensione naturale della galleria principale.

Un luogo più intimo, pensato per accogliere proposte agili e sperimentali, che si inaugura mercoledì 22 ottobre dalle 17.00 alle 20.00 con "(Di)segno in segno", una mostra dedicata a Enrico Prampolini, figura chiave dell'avanguardia italiana del Novecento.

Prampolini comprava le tele e le tavole su cui avrebbe lavorato, e ne preparava personalmente la superficie con un intruglio a base di colla di pesce e altri ingredienti, che spandeva un odore tremendo fino alla strada, avvolgendo gli alberi di mimosa e i nespoli sottostanti.

Quando l'intruglio era al punto giusto, munito di pennellessa procedeva con accurata lentezza alla stesura della mescola micidiale. Il quadro sarebbe rimasto ad asciugare per qualche giorno.

Ma non erano solo i colori, per lo più costosissimi tubetti di marca Watteau, a finire sulle superfici così preparate.

Nello studio, sparsi o raccolti in qualche cassetta, si trovavano materiali di ogni genere, pronti a occupare lo spazio polimaterico che caratterizzava spesso lo stile prampoliniano.

Gli zolfi provenivano dal Vesuvio, sabbie di varia granulosità e tonalità di grigio, le terre piroplastiche, la pozzolana, qualche scampolo di spugna marina essiccata, i sugheri, la carta vetrata, le lastre di madreperla, qualche sinuosa corteccia di pino, qualche penna di piccolo volatile, qualche sacchetto di ghiaia candida.

Ecco Prampolini: i vissuti, le sperimentazioni, il pensare incessante attraverso schizzi sui taccuini, l'amore per Capri. Ed è quanto questa mostra restituisce e racconta, dal 23 ottobre al 31 dicembre, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
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