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"Diario inquieto di un'insegnante precaria": la presentazione del romanzo di Mari Albanese e Maria Grazia Maggio

Viene presentato alla Biblioteca centrale della Regione siciliana, il libro “Diario inquieto di un’insegnante precaria” di Mari Albanese e Maria Grazia Maggio. Alla presentazione dialogheranno con le autrici Rosario Palazzolo, scrittore, regista e attore e Vincenzo Pinello, ricercatore di linguistica italiana dell’Università degli Studi di Palermo; musiche a cura di Alfonso Gueli e letture a cura di Delia Calò.

Le due autrici, entrambe insegnanti, attingono al loro vissuto personale, per regalarci, attraverso un coinvolgente racconto a due voci, uno sguardo disincantato sul mondo della scuola, un manifesto della precarietà dei giorni nostri che avviluppa il lavoro e i sentimenti. La protagonista del romanzo è Tecla, alter ego dell’autrice Mari Albanese: trentotto anni, insegnante precaria e anima inquieta.

Sicilianissima di nascita e di formazione, è costretta ad abbandonare la sua terra per lavoro, e trasferirsi a Firenze. Qui inizia a tenere un diario per riflettere sulla sua condizione personale e professionale, sui suoi amori e sui sogni delusi: Ho'oponopono – questo il nome del diario a cui da voce Maria Grazia Maggio - improvvisamente prende vita e fa da contraltare ai suoi pensieri e alle vicende che investono lei e i suoi amici.

Sullo sfondo di un’Italia difficile e disillusa in cui i giovani vivono la precarietà come cifra della propria esistenza, Tecla cerca nella scrittura una dimensione terapeutica, affidando al suo diario i propri pensieri più intimi, le traversie sul lavoro, l’incomprensione in famiglia, le relazioni fugaci: paure, difficoltà e frustrazioni che sono quelle di una generazione intera.

Il mondo della scuola con le sue contraddizioni, le lavatrici a gettoni, gli ortaggi in bella vista al supermercato incarnano, allo stesso tempo, la solitudine e la ricchezza del quotidiano: mezzi entrambi necessari perché Tecla possa affacciarsi a nuove opportunità e a nuove prove da superare.

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