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Due donne, una bara e una stramba veglia: al Teatro Libero va in scena lo spettacolo Ouminicch'

  • Teatro Libero - Palermo
  • Dal 19 al 23 ottobre 2021 (evento concluso)
  • 21.15
  • 16 euro (intero), 12 euro (ridotto per i sostenitori del teatro, under 25 e operatori teatrali). Carnet da 5 a 12 spettacoli a partire da 40 euro
  • Biglietti acquistabili direttamente al botteghino del Teatro. Info e prenotazioni (obbligatorie) al numero 392 9199609. Si ricorda l'obbligo di Green Pass e mascherina
In occasione della 54esima stagione del Teatro Libero di Palermo, va in scena in prima assoluta, dal 19 al 23 ottobre alle 21.15, lo spettacolo Ouminicch', con il testo di Rosario Palazzolo e l’adattamento e la regia di Giuseppe Cutino.

Sul palcoscenico le attrici Delia Calò e Viviana Lombardo.

Al centro della scena (una novità di Cutino rispetto al testo originale che prevedeva due uomini), ci sono due donne. Sono davanti a una bara, in una stramba veglia: hanno i propri rituali di vita, le proprie abitudini, le proprie storie tragicomiche, le proprie famiglie più o meno sacre e, nel ritrovarsi insieme da sconosciute, intuiscono la possibilità di una alleanza.

Una veglia che, guardando al passato, deve disegnare un futuro decisivo per una delle due. Come se il destino si dovesse decidere lì, in quel momento. Un destino annunciato, accettato. Anche voluto, forse. Perché così è e cosi deve essere. Anche se non si è convinti.

Ma se si vive in una comunità, di quella comunità si accettano le regole, non scritte, non codificate: tramandate, di generazione in generazione; una comunità in cui la disubbidienza non è prevista, non è contemplata. E quando pensi, forse, di disubbidire, anche questa improvvisa assunzione di responsabilità, probabile sia stata prevista, voluta, programmata da "iddi".

«Abbiamo preparato lo spettacolo durante il lockdown – racconta il regista – ma poi non è più andato in scena a causa delle restrizioni. Portiamo in scena una tematica cara all’autore, Rosario Palazzolo, ovvero che viviamo in una società che riesce a controllare tutto e, anche quando crediamo di essere liberi e che i problemi altrui non ci riguardino, in realtà ci siamo dentro e assistiamo a quello che ci circonda in maniera impotente e, a volte, statica».

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