Educazione all'altruismo e alla solidarietà tra studenti: mostra multimediale all'Istituto Gonzaga

Installazione del progetto "Domus Mundi" all'interno della nuova cappella di San Luigi all'Istituto Gonzaga (part.)
È stata inaugurata martedì 14 maggio alle 11.30, una cappella per San Luigi all'istituto Gonzaga di Palermo, con una mostra multimediale "La cappella San Luigi tra passato e futuro", fruibile fino al 21 giugno.
Una nuova sfida dell'istituto di via Mattarella, giunto alla conclusione delle celebrazioni per l'Anno giubilare aloisiano e in preparazione del centenario del Collegio Gonzaga il prossimo autunno.
La mostra si sviluppa all'interno degli spazi individuati per il nuovo luogo di preghiera e che da un paio di mesi ospitano "Domus Mundi", un allestimento fotografico che è metafora di un gruppo eterogeneo di studenti e immigrati - unito dalla condivisione di valori comuni di uguaglianza e fratellanza - che ogni giorno frequentano la scuola.
All'interno di questa sala sono proiettate le immagini delle antiche cappelle dedicate a San Luigi Gonzaga, ma volgendo lo sguardo al progetto che sarà realizzato ad ottobre, in linea con i desideri e le esigenze di chi frequenta la scuola.
La strada è una lunga striscia di carta bianca, che viene messa a disposizione dei visitatori per annotare idee, progetti, desideri e visioni.
«Questo secondo momento vuole raccontare le storie dei luoghi di preghiera che nel tempo si sono succeduti all’interno della scuola e accogliere le idee e i desideri degli studenti per la futura casa di San Luigi, sottolinea padre Vitangelo Maria Denora, direttore generale dell'istituto.
Dopo aver realizzato una casa astratta, leggera e sospesa, per riflettere sul destino, anch’esso sospeso, di un’umanità migrante, e prima di immaginare un nuovo spazio dedicato a Luigi Gonzaga che ne incarni lo spirito di altruismo e solidarietà, abbiamo pensato di costruire tra di esse una strada e un ponte ideali».
«Una strada per ricordarci che l’umanità è in cammino in un mondo che è una casa comune da rispettare e condividere - sottolinea Giuseppe Pulvirenti, docente di Arte della scuola e curatore della sorta – E un ponte per rammentarci, come dice Papa Francesco, che "una persona che pensa solo a costruire muri, e non a costruire ponti, non è cristiano"».
Una nuova sfida dell'istituto di via Mattarella, giunto alla conclusione delle celebrazioni per l'Anno giubilare aloisiano e in preparazione del centenario del Collegio Gonzaga il prossimo autunno.
La mostra si sviluppa all'interno degli spazi individuati per il nuovo luogo di preghiera e che da un paio di mesi ospitano "Domus Mundi", un allestimento fotografico che è metafora di un gruppo eterogeneo di studenti e immigrati - unito dalla condivisione di valori comuni di uguaglianza e fratellanza - che ogni giorno frequentano la scuola.
All'interno di questa sala sono proiettate le immagini delle antiche cappelle dedicate a San Luigi Gonzaga, ma volgendo lo sguardo al progetto che sarà realizzato ad ottobre, in linea con i desideri e le esigenze di chi frequenta la scuola.
La strada è una lunga striscia di carta bianca, che viene messa a disposizione dei visitatori per annotare idee, progetti, desideri e visioni.
«Questo secondo momento vuole raccontare le storie dei luoghi di preghiera che nel tempo si sono succeduti all’interno della scuola e accogliere le idee e i desideri degli studenti per la futura casa di San Luigi, sottolinea padre Vitangelo Maria Denora, direttore generale dell'istituto.
Dopo aver realizzato una casa astratta, leggera e sospesa, per riflettere sul destino, anch’esso sospeso, di un’umanità migrante, e prima di immaginare un nuovo spazio dedicato a Luigi Gonzaga che ne incarni lo spirito di altruismo e solidarietà, abbiamo pensato di costruire tra di esse una strada e un ponte ideali».
«Una strada per ricordarci che l’umanità è in cammino in un mondo che è una casa comune da rispettare e condividere - sottolinea Giuseppe Pulvirenti, docente di Arte della scuola e curatore della sorta – E un ponte per rammentarci, come dice Papa Francesco, che "una persona che pensa solo a costruire muri, e non a costruire ponti, non è cristiano"».
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