"Finale di partita": una sinfonia di mosse e contromosse sul palco dello Spazio Franco

"Finale di partita"
Uno spettacolo rivelazione, vincitore del Premio Nazionale della Critica e Premio Speciale Ubu arriva in prima regionale a Palermo per la nuova stagione dello Spazio Franco: la compagnia bolognese Teatrino Giullare porta in scena il suo storico spettacolo "Finale di partita".
Spettacolo che si inserisce appieno nella filosofia di "Scena Nostra", la rassegna di drammaturgie e performance contemporanee - nazionali e internazionali - a cura del direttore artistico Giuseppe Provinzano e realizzata in collaborazione con la Rete Latitudini.
"Finale di partita" mette in scena una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine, e pedine-personaggi che muovono una delle storie più significative ed enigmatiche della drammaturgia del Novecento, con la scenografia e le pedine realizzate da Cikuska e le maschere a opera dei Fratelli De Marchi.
La rappresentazione è una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. In questo "Finale di partita" il capolavoro di Beckett è visto attraverso le possibilità di movimento di due pedine da scacchi e la tensione e la partecipazione dei due giocatori.
Hamm pedina ferma e cieca, Clov pedina che si affanna per la scacchiera senza potersi mai sedere, anche lui sulla strada della cecità e dell'immobilità e nel tentativo di prendere la strada verso l'uscita. Nagg e Nell pedine fuori gioco, pedine a metà rinchiuse in bidoni.
L'affinità tra il contenuto del testo e il gioco degli scacchi è stata manifestata dallo stesso Beckett e il finale di partita è la terza e ultima parte dell'incontro nel gioco degli scacchi. Una fase distinta dal ridotto numero di pezzi superstiti sulla scacchiera e dal fatto che il re non è più soltanto un pezzo da difendere ma diventa anche una figura di attacco.
Spettacolo che si inserisce appieno nella filosofia di "Scena Nostra", la rassegna di drammaturgie e performance contemporanee - nazionali e internazionali - a cura del direttore artistico Giuseppe Provinzano e realizzata in collaborazione con la Rete Latitudini.
"Finale di partita" mette in scena una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine, e pedine-personaggi che muovono una delle storie più significative ed enigmatiche della drammaturgia del Novecento, con la scenografia e le pedine realizzate da Cikuska e le maschere a opera dei Fratelli De Marchi.
La rappresentazione è una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. In questo "Finale di partita" il capolavoro di Beckett è visto attraverso le possibilità di movimento di due pedine da scacchi e la tensione e la partecipazione dei due giocatori.
Hamm pedina ferma e cieca, Clov pedina che si affanna per la scacchiera senza potersi mai sedere, anche lui sulla strada della cecità e dell'immobilità e nel tentativo di prendere la strada verso l'uscita. Nagg e Nell pedine fuori gioco, pedine a metà rinchiuse in bidoni.
L'affinità tra il contenuto del testo e il gioco degli scacchi è stata manifestata dallo stesso Beckett e il finale di partita è la terza e ultima parte dell'incontro nel gioco degli scacchi. Una fase distinta dal ridotto numero di pezzi superstiti sulla scacchiera e dal fatto che il re non è più soltanto un pezzo da difendere ma diventa anche una figura di attacco.
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