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Gabriele Ferro dirige Beethoven: il concerto con il soprano Sophie Karthäuser al Teatro Massimo

  • Teatro Massimo - Palermo
  • 5 novembre 2019 (evento concluso)
  • 20.30
  • Da 30 a 15 euro
  • La biglietteria è aperta dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio
Balarm
La redazione

Il direttore Gabriele Ferro (foto di Rosellina Garbo)

Nella Sala Grande del Teatro Massimo concerto diretto dal direttore musicale del Teatro, Gabriele Ferro, con un programma interamente dedicato a Beethoven che comprende il Gratulations-Menuett WoO 3, l’aria da concerto “Ah perfido” op. 65 e la Sinfonia in Mi bemolle maggiore op. 55, detta “Eroica”.

Con l’Orchestra del Teatro Massimo anche il soprano belga Sophie Karthäuser, per questo anticipo delle celebrazioni dei 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven, che l’anno prossimo vedranno nel programma dei concerti del Teatro Massimo l’esecuzione di tutte le sinfonie, di tutti i concerti per pianoforte, eseguiti e diretti da Paul Lewis, e del concerto per violino, solista Midori.

Il Gratulations-Menuett appartiene all’ultimo periodo beethoveniano: composto per l’appena riaperto Josephstadt Theater, unisce la solennità dei festeggiamenti, evidenziata fin dall’inizio con gli interventi di trombe e timpani, all’elemento danzante proprio della forma del minuetto, affidato invece alle melodie esposte dagli archi e dai legni. L’aria da concerto “Ah perfido” appartiene invece al primo periodo di Beethoven, quello che precede gli studi con Haydn e Salieri: scritta a Praga nel 1796, la drammatica aria era destinata alla cantante Josepha Duschek, per la quale già Mozart aveva scritto diverse arie da concerto. La Sinfonia in Mi bemolle maggiore op. 55, detta “Eroica”, fu composta tra il 1802 e il 1804, quando venne eseguita nel palazzo viennese del principe Lobkowitz; la prima esecuzione pubblica, diretta da Beethoven, ebbe invece luogo il 7 aprile 1805 al Theater an der Wien.

È noto che Beethoven compose la sinfonia pensando di dedicarla a Napoleone, e ne strappò la dedica alla notizia che Bonaparte si era proclamato imperatore, trasformando il titolo in “Sinfonia Eroica”. Su chi sia l’eroe rappresentato nella sinfonia si è scritto tanto, l’ipotesi più convincente appare quella di Richard Wagner, che riteneva che in questa sinfonia il vero eroe sia una forma ideale, espressione di “un’individualità alla quale non è ignoto nulla di quanto umano”; che l’eroe quindi sia lo stesso Beethoven.
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