"Geometria Aurea" in mostra a Termini Imerese: spazio alle opere di Emanuele India
Particolare di un'opera di Emanuele India
Si intitola "Geometria Aurea - Tra il Visibile e l'Invisibile” , la mostra che viene inaugurata sabato 20 settembre alle 18.00 al Museo Civico Baldassarre Romano di via Marco Tullio Cicerone 18 a Termini Imerese.
La mostra è visitabile fino al 5 ottobre dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, la domenica dalle 9.00 alle 13.00.
La mostra di Emanuele India si presenta come un itinerario estetico e contemplativo che unisce tradizione e contemporaneità, artigianato e filosofia, scienza e spiritualità.
Le opere dell'artista siciliano nascono dal dialogo tra la memoria delle arti librarie antiche dei loro materiali e tecnologie ma rivisitati attraverso una ricerca visionaria che trasforma la materia in luce, geometria e simbolo universale.
In un tempo in cui la produzione artistica tende alla velocità tecnologica e all'immagine istantanea, India pratica un'arte di lentezza, cura e concentrazione, fondendo tecniche millenarie arabe, bizantine, normanne, con simboli del cosmo, filosofie orientali, arabeschi moreschi e catalani.
Elemento centrale della sua poetica è la luce, intesa in senso artistico, filosofico e spirituale.
L'oro zecchino, trattato secondo tecniche raffinate, evoca la tradizione bizantina e medievale, ma anche l'energia originaria che nel mito della Creazione di Monreale si manifesta come Fiat Lux.
La pelle, paragonata al corpo umano, attraverso la punzonatura si trasfigura da involucro in superficie vibrante, capace di assorbire e restituire bagliori, ombre e trasparenze.
La luce diventa metafora del sacro: energia che unisce visibile e invisibile, che trasforma la materia in veicolo spirituale.
La mostra è visitabile fino al 5 ottobre dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, la domenica dalle 9.00 alle 13.00.
La mostra di Emanuele India si presenta come un itinerario estetico e contemplativo che unisce tradizione e contemporaneità, artigianato e filosofia, scienza e spiritualità.
Le opere dell'artista siciliano nascono dal dialogo tra la memoria delle arti librarie antiche dei loro materiali e tecnologie ma rivisitati attraverso una ricerca visionaria che trasforma la materia in luce, geometria e simbolo universale.
In un tempo in cui la produzione artistica tende alla velocità tecnologica e all'immagine istantanea, India pratica un'arte di lentezza, cura e concentrazione, fondendo tecniche millenarie arabe, bizantine, normanne, con simboli del cosmo, filosofie orientali, arabeschi moreschi e catalani.
Elemento centrale della sua poetica è la luce, intesa in senso artistico, filosofico e spirituale.
L'oro zecchino, trattato secondo tecniche raffinate, evoca la tradizione bizantina e medievale, ma anche l'energia originaria che nel mito della Creazione di Monreale si manifesta come Fiat Lux.
La pelle, paragonata al corpo umano, attraverso la punzonatura si trasfigura da involucro in superficie vibrante, capace di assorbire e restituire bagliori, ombre e trasparenze.
La luce diventa metafora del sacro: energia che unisce visibile e invisibile, che trasforma la materia in veicolo spirituale.
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