Giù nel ventre del complesso dove cucinavano i monaci: visite al Museo della Fabbrica di Catania
Il Museo della Fabbrica (Monastero dei Benedettini) di Catania
I camminamenti segreti da cui le suore guardavano senza essere viste; le cappelle inedite e i saloni aperti di rado di un luogo invece conosciutissimo come è la cattedrale di sant'Agata; tre complessi termali che affondano negli anni antichi: sarà un viaggio dall͛alto e dal basso, quello che "Le Vie dei Tesori" condurrà nel cuore antico di Catania.
Venerdì 26 e sabato 27 ottobre su prenotazione si potrà visitare il Museo della Fabbrica, uno straordinario spazio espositivo gestito da Officine Culturali sito al pian terreno dell’antico Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, gioiello del tardo-barocco siciliano oggi riconosciuto Patrimonio dell’Umanità e dove un tempo c’era la laboriosa cucina dei monaci con annesso il "ventre" (la dispensa).
Progettato dall’architetto Giancarlo De Carlo in collaborazione con l’Ufficio tecnico dell’Università etnea, il Museo è stato realizzato per potenziare le attività di didattica e di ricerca, mantenendo e restaurando le preziose tracce settecentesche, come il piano cottura principale decorato con vivaci ceramiche sul quale i cuochi rimescolavano pietanze.
La visita ha una durata di un'ora ed è accessibile ai disabili.
Venerdì 26 e sabato 27 ottobre su prenotazione si potrà visitare il Museo della Fabbrica, uno straordinario spazio espositivo gestito da Officine Culturali sito al pian terreno dell’antico Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, gioiello del tardo-barocco siciliano oggi riconosciuto Patrimonio dell’Umanità e dove un tempo c’era la laboriosa cucina dei monaci con annesso il "ventre" (la dispensa).
Progettato dall’architetto Giancarlo De Carlo in collaborazione con l’Ufficio tecnico dell’Università etnea, il Museo è stato realizzato per potenziare le attività di didattica e di ricerca, mantenendo e restaurando le preziose tracce settecentesche, come il piano cottura principale decorato con vivaci ceramiche sul quale i cuochi rimescolavano pietanze.
La visita ha una durata di un'ora ed è accessibile ai disabili.
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