Giù nel ventre del complesso dove cucinavano i monaci: visite speciali al Monastero dei Benedettini di Catania

Le antiche cucine del Monastero dei Benedettini di Catania
Giù nel ventre del complesso dove cucinavano i monaci: è questo lo speciale percorso proposto in occasione de "Le vie dei Tesori" all'interno del Monastero dei Benedettini di Catania.
Al centro della visita c'è lo straordinario spazio espositivo gestito da Officine Culturali, al pian terreno dell’antico Monastero di San Nicolò l’Arena, gioiello del tardo-barocco siciliano, un complesso dell’Ordine tra i più grandi d’Europa oggi riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.
Qui, un tempo, c’era la laboriosa cucina dell’edificio religioso, con annesso il “ventre” (la dispensa) dove i monaci conservavano le derrate.
Progettato dall’architetto Giancarlo De Carlo in collaborazione con l’Ufficio tecnico dell’Università etnea, il Museo è stato realizzato per potenziare le attività di didattica e di ricerca, mantenendo e restaurando le preziose tracce settecentesche, come il piano cottura principale decorato con vivaci ceramiche sul quale i cuochi rimescolavano pietanze.
Un “ghiotto” riferimento nel romanzo “I Viceré” di Federico De Roberto che si potrà scoprire durante una visita particolarmente affascinante.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di un'ora e 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
Al centro della visita c'è lo straordinario spazio espositivo gestito da Officine Culturali, al pian terreno dell’antico Monastero di San Nicolò l’Arena, gioiello del tardo-barocco siciliano, un complesso dell’Ordine tra i più grandi d’Europa oggi riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.
Qui, un tempo, c’era la laboriosa cucina dell’edificio religioso, con annesso il “ventre” (la dispensa) dove i monaci conservavano le derrate.
Progettato dall’architetto Giancarlo De Carlo in collaborazione con l’Ufficio tecnico dell’Università etnea, il Museo è stato realizzato per potenziare le attività di didattica e di ricerca, mantenendo e restaurando le preziose tracce settecentesche, come il piano cottura principale decorato con vivaci ceramiche sul quale i cuochi rimescolavano pietanze.
Un “ghiotto” riferimento nel romanzo “I Viceré” di Federico De Roberto che si potrà scoprire durante una visita particolarmente affascinante.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di un'ora e 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
-
LIBRI, FILM E INCONTRI
"Espacio femenino. Mujeres rurales": le proiezioni sulla terrazza dell’Institut français
-
FESTIVAL E RASSEGNE
L'estate 2025 a Terrasini, tutti gli eventi: cinema all'aperto, escursioni, musica e libri