Gli acquedotti sotterranei della geniale ingegneria araba: visite ai Qanat di Palermo
Un'immagine di uno dei Qanat di Palermo
Otto luoghi, tutti su prenotazione, che per l’occasione mostreranno tesori sconosciuti o racconteranno nuove storie. Le Vie dei Tesori stringe la mano alla Settimana delle Culture e, per due weekend (sabato 11 e domenica 12, sabato 18 e domenica 19), organizza una piccola anticipazione del Festival più amato della città, il tradizionale appuntamento di ottobre.
Sabato 11 maggio sarà possibile visitare i Qanat (con turni alle 9, 10.30, 12, 14, 15.30, 17).
Ogni anno i percorsi sottoterra dei Qanat sono i più ambiti: in tantissimi non riescono a prenotarsi. Ecco Mille anni fa Palermo era tra le metropoli più affollate d’Europa, ma l’acqua non mancava mai grazie ai qanat. I cunicoli sotterranei captavano le sorgenti che abbondavano nella Conca d’Oro e trasportavano l’acqua attraverso gallerie con una pendenza minima: i pozzi, nel centro urbano, potevano pescare a una profondità notevolmente inferiore rispetto a quella in cui si trovava il livello della falda, quindi con più facilità e un minore dispendio di energia.
Alcuni qanat scorrevano nelle vicinanze, o al di sotto, delle dimore della nobiltà, che proprio per la presenza di acqua corrente, potevano godere di un abbassamento termico che dava ristoro nelle lunghe giornate estive. Sarà possibile visitare il qanat del cosiddetto Gesuitico Alto, realizzato nel XVI secolo da Gerardo Alliata, cavaliere di Malta. Il contributo prevede anche attrezzatura ed assicurazione.
Sabato 11 maggio sarà possibile visitare i Qanat (con turni alle 9, 10.30, 12, 14, 15.30, 17).
Ogni anno i percorsi sottoterra dei Qanat sono i più ambiti: in tantissimi non riescono a prenotarsi. Ecco Mille anni fa Palermo era tra le metropoli più affollate d’Europa, ma l’acqua non mancava mai grazie ai qanat. I cunicoli sotterranei captavano le sorgenti che abbondavano nella Conca d’Oro e trasportavano l’acqua attraverso gallerie con una pendenza minima: i pozzi, nel centro urbano, potevano pescare a una profondità notevolmente inferiore rispetto a quella in cui si trovava il livello della falda, quindi con più facilità e un minore dispendio di energia.
Alcuni qanat scorrevano nelle vicinanze, o al di sotto, delle dimore della nobiltà, che proprio per la presenza di acqua corrente, potevano godere di un abbassamento termico che dava ristoro nelle lunghe giornate estive. Sarà possibile visitare il qanat del cosiddetto Gesuitico Alto, realizzato nel XVI secolo da Gerardo Alliata, cavaliere di Malta. Il contributo prevede anche attrezzatura ed assicurazione.
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