Gli otto arazzi fiamminghi sulle guerre di religione: visite al Museo degli arazzi fiamminghi di Marsala

Il Museo degli arazzi fiamminghi di Marsala (foto di Igor Petyx)
Apre le porte al pubblico il Museo degli arazzi fiamminghi con gli otto arazzi fiamminghi sulle guerre di religione. Fu il vescovo di Messina Antonio Lombardo, il 10 luglio 1589, a donare alla Matrice della sua città natale otto magnifici arazzi fiamminghi a condizione che rimanessero sempre all’interno della chiesa. Per quasi quattro secoli gli arazzi non furono mai esposti se non in rarissime occasioni.
Nel XIX secolo, addirittura, un arciprete cercò di venderli. Solo dal 1984 sono visibili in un piccolo museo, attiguo all’abside della Matrice. Dopo un restauro fatto a Firenze tra il 1965 e il 1979, è stato individuato nel pittore fiammingo Peeter Kempeneer (meglio conosciuto come Pietro Campana) l’autore degli arazzi, realizzati nella bottega di Cornelis Tons a Bruxelles.
In lana e seta, sono stati eseguiti con una perfetta padronanza tecnica, una cura scrupolosa dei particolari e delle espressioni dei personaggi. I quadri raccontano la Guerra Giudaica che scoppiò nel 66 dopo Cristo con l’insurrezione della Giudea contro l’imperatore Nerone; solo uno spunto per raccontare, in maniera allegorica, le lotte di religione dei reali di Spagna Carlo V e Filippo II contro i Protestanti.
A Marsala sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Marsala, al costo di 15 euro.
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