"Id-entity" di Marco Bennici: emozione e identità della Sicilia al Magneti Cowork
"Alluminio 200"
Quindici scatti fotografici liberamente ispirati a "Le Pietre di Pantalica" dello scrittore Vincenzo Consolo. È "Id-entity", la mostra fotografica di Marco Bennici a cura di Giuseppe Carli all'interno degli spazi espositivi di Magneti Cowork, in via Emerico Amari 148 a Palermo.
A seguito di un complesso studio tecnico della fotografia e con il supporto di moderne tecniche di stampa, negli scenografici spazi del teatro Cicero di Cefalù, Marco Bennici fotografa due ballerine professioniste. Due ballerine ma anche due sorelle, magistralmente dipinte di nero, che emergono dal buio, mettendo in risalto le frasi dello scrittore che avvolgono i loro corpi come su una pagina tridimensionale.
Marco Bennici, oltre ad essere un artista emergente, è anche un architetto e progettista, che considera la fotografia come uno dei suoi strumenti di progetto. La sua formazione artistica nasce e cresce anche grazie all'esperienza all'estero e attraverso il confronto, la curiosità e l’attrazione verso tutto ciò che è differente.
Nelle sue opere, l'uso studiato della luce, contrapposto al segno delle ombre, dona un particolare effetto di tridimensionalità e carattere. L’artista, oltre che raccontare lo spazio architettonico, dimostra anche una profonda attenzione verso la natura umana, analizzandone varie sfaccettature, dal mondo del tatuaggio a quello del bondage. Il segno, la decorazione e l'imperfezione del corpo umano sono spesso presenti nei suoi lavori.
A seguito di un complesso studio tecnico della fotografia e con il supporto di moderne tecniche di stampa, negli scenografici spazi del teatro Cicero di Cefalù, Marco Bennici fotografa due ballerine professioniste. Due ballerine ma anche due sorelle, magistralmente dipinte di nero, che emergono dal buio, mettendo in risalto le frasi dello scrittore che avvolgono i loro corpi come su una pagina tridimensionale.
Marco Bennici, oltre ad essere un artista emergente, è anche un architetto e progettista, che considera la fotografia come uno dei suoi strumenti di progetto. La sua formazione artistica nasce e cresce anche grazie all'esperienza all'estero e attraverso il confronto, la curiosità e l’attrazione verso tutto ciò che è differente.
Nelle sue opere, l'uso studiato della luce, contrapposto al segno delle ombre, dona un particolare effetto di tridimensionalità e carattere. L’artista, oltre che raccontare lo spazio architettonico, dimostra anche una profonda attenzione verso la natura umana, analizzandone varie sfaccettature, dal mondo del tatuaggio a quello del bondage. Il segno, la decorazione e l'imperfezione del corpo umano sono spesso presenti nei suoi lavori.
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