Il maestoso "Colosseo nero" per spettacoli e Naumachie: visita all'Anfiteatro romano di Catania
L'anfiteatro romano a Catania
I camminamenti segreti da cui le suore guardavano senza essere viste; le cappelle inedite e i saloni aperti di rado di un luogo invece conosciutissimo come è la cattedrale di sant'Agata; tre complessi termali che affondano negli anni antichi: sarà un viaggio dall͛alto e dal basso, quello che "Le Vie dei Tesori" condurrà nel cuore antico di Catania.
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
I catanesi lo chiamano “il Colosseo nero”. Per imponenza, infatti, l'Anfiteatro romano è secondo soltanto all'originale romano e l'impronta dell'Etna si vede chiaramente poiché il materiale usato fu proprio la lava, ricoperta di marmo bianco.
Il maestoso anfiteatro venne edificato a ridosso della collina Montevergine, in età imperiale, nel II-III secolo dopo Cristo. Era in grado di accogliere 15 mila spettatori. Aveva 32 ordini di posti, una cavea con 14 gradoni e forse pure una copertura con grandi teli per riparare il pubblico dal sole o dalla pioggia.
Si tramanda che qui si svolgessero le Naumachie, spettacolari battaglie navali, facendo confluire le acque del fiume Amenano. Oggi i ruderi dell’anfiteatro fanno parte del Parco archeologico greco-romano nel centro storico della città.
La visita ha una durata di 20 minuti e non accessibile ai disabili.
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
I catanesi lo chiamano “il Colosseo nero”. Per imponenza, infatti, l'Anfiteatro romano è secondo soltanto all'originale romano e l'impronta dell'Etna si vede chiaramente poiché il materiale usato fu proprio la lava, ricoperta di marmo bianco.
Il maestoso anfiteatro venne edificato a ridosso della collina Montevergine, in età imperiale, nel II-III secolo dopo Cristo. Era in grado di accogliere 15 mila spettatori. Aveva 32 ordini di posti, una cavea con 14 gradoni e forse pure una copertura con grandi teli per riparare il pubblico dal sole o dalla pioggia.
Si tramanda che qui si svolgessero le Naumachie, spettacolari battaglie navali, facendo confluire le acque del fiume Amenano. Oggi i ruderi dell’anfiteatro fanno parte del Parco archeologico greco-romano nel centro storico della città.
La visita ha una durata di 20 minuti e non accessibile ai disabili.
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