"Il Medioevo, il Settecento barocco, l’occupazione militare e la rinascita": visita alla Chiesa del Carmine a Siracusa
La Chiesa del Carmine a Siracusa
Venticinque monumenti aperti al pubblico tra siti inediti, chiese, cappelle e piccoli musei: Siracusa apre le porte per "Le Vie dei Tesori", con itinerari in programma ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre.
"Il Medioevo, il Settecento barocco, l’occupazione militare e la rinascita" è una visita all'interno della Chiesa del Carmine a Siracusa. Il primo registro dei battesimi conservato nella chiesa fondata dai Carmelitani, al momento del loro primo insediamento, è datato 1367. E, annesso, sorgeva anche il convento. Il terremoto del 1693 rese inagibile il complesso. Successivamente, la chiesa fu recuperata, trasformata e decorata con stucchi settecenteschi, su disegno dell’architetto Pompeo Picherali e in seguito anche con l’intervento di Luciano Alì.
Nel 1886 e poi nel 1901 venne usata per scopi militari. E si accamparono i soldati, con armi e carri. Infine l’edificio tornò alla destinazione originaria. Oggi si presenta come un bel luogo di culto e custodisce opere di pregio, tra le quali una Natività di ignoto autore secentesco, una tavola cinquecentesca raffigurante la “Madonna col Bambino e i santi Cosma e Damiano” di scuola antonelliana, sculture della bottega del Gagini.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
"Il Medioevo, il Settecento barocco, l’occupazione militare e la rinascita" è una visita all'interno della Chiesa del Carmine a Siracusa. Il primo registro dei battesimi conservato nella chiesa fondata dai Carmelitani, al momento del loro primo insediamento, è datato 1367. E, annesso, sorgeva anche il convento. Il terremoto del 1693 rese inagibile il complesso. Successivamente, la chiesa fu recuperata, trasformata e decorata con stucchi settecenteschi, su disegno dell’architetto Pompeo Picherali e in seguito anche con l’intervento di Luciano Alì.
Nel 1886 e poi nel 1901 venne usata per scopi militari. E si accamparono i soldati, con armi e carri. Infine l’edificio tornò alla destinazione originaria. Oggi si presenta come un bel luogo di culto e custodisce opere di pregio, tra le quali una Natività di ignoto autore secentesco, una tavola cinquecentesca raffigurante la “Madonna col Bambino e i santi Cosma e Damiano” di scuola antonelliana, sculture della bottega del Gagini.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
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