L’antica confraternita e il dono di Ignazio Florio: a Palermo le visite all'Istituto dei Ciechi

Istituto dei ciechi "Florio - Salamone" di Palermo
Le origini dell’Istituto risalgono al 1655, quando padre Francesco Drago della Compagnia di Gesù fondò una confraternita di ciechi sotto il titolo dell’Immacolata Concezione. Dopo l’espulsione dei Gesuiti, l’attività riprese nel 1805.
E a Palermo sorse, nel 1871, la Scuola municipale per i ciechi, della quale diventò presidente, a fine secolo, Ignazio Florio. L’imprenditore poi donò un fabbricato di sua proprietà, affinché si costituisse la definitiva sede dell’Istituto per ciechi.
A lui intitolato, l’Istituto aprì battenti in via Carlo d’Angiò, nella Villa del Pigno. Nel 1894 nacque un nuovo ente dall’accorpamento dell’Istituto Florio con un’altra attività benefica, quella di Francesca Salamone di Mistretta. La villa, su un’area di quindicimila metri quadrati, si presenta con diversi corpi di fabbrica, dei quali quello centrale è il più antico, risalente alla fine del XVIII secolo.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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