"L'officina dell'arte": sentimenti ed emozioni nelle opere di Carmen Frisina in mostra alla Cala
Particolare del dipinto di Carmen Frisina visibile alla mostra
Un'antologica di ventisei tele, esposte all'ex Fonderia Oretea a Palermo fino al 4 novembre, testimonia la maturazione artistica, avvenuta nel tempo, di Carmen Frisina (Palermo, 1948), tra le più sensibili e talentuose artiste dell'attuale panorama pittorico siciliano.
Nei suoi dipinti risalta il senso dello spazio unito alle luci, ai colori e ai profumi della Sicilia, isola amatissima e spesso omaggiata nelle sue opere.
Le tematiche affrontate sono molteplici: particolare attenzione è dedicata alla serie "Il tempo che fu", contrassegnata da un'attenta ricerca sui beni storici non più esistenti che la pittrice, dotata di rara sensibilità, riporta alla luce all'insegna di una rielaborazione e di uno stile fortemente originale e personale.
Il passato è un elemento molto ricorrente nell'espressività pittorica dell'autrice: nella fattispecie, si tratta di un passato glorioso, del quale viene evidenziata la pienezza del valore storico. Talvolta, in altre sue opere quali "Scala dei Turchi" e "Controvento" il passato si connota in maniera nostalgica e attraverso una dimensione onirica che tra nostalgia e vitalità, emerge con forza.
Oltre all'elemento paesaggistico, a dominare l'espressività dell'artista è la rappresentazione della quotidianità con tratti gentili ed eleganti; particolarmente apprezzati dalla critica sono il senso della prospettiva e l'uso sapiente del colore.
Le sue declinazioni dei temi della nascita e della sofferenza di Cristo, inoltre, sono state esposte in occasione delle collettive "Natività" e "Passio Christi" presso l'Auditorium della Parrocchia "Regina Pacis" a Palermo. Di particolare rilievo, la sua partecipazione alla Biennale di Venezia presso Palazzo Zenobbio, selezionata dal maestro Francesco Anastasi e riselezionata dal critico d'arte Giorgio Gregorio Grasso.
Nei suoi dipinti risalta il senso dello spazio unito alle luci, ai colori e ai profumi della Sicilia, isola amatissima e spesso omaggiata nelle sue opere.
Le tematiche affrontate sono molteplici: particolare attenzione è dedicata alla serie "Il tempo che fu", contrassegnata da un'attenta ricerca sui beni storici non più esistenti che la pittrice, dotata di rara sensibilità, riporta alla luce all'insegna di una rielaborazione e di uno stile fortemente originale e personale.
Il passato è un elemento molto ricorrente nell'espressività pittorica dell'autrice: nella fattispecie, si tratta di un passato glorioso, del quale viene evidenziata la pienezza del valore storico. Talvolta, in altre sue opere quali "Scala dei Turchi" e "Controvento" il passato si connota in maniera nostalgica e attraverso una dimensione onirica che tra nostalgia e vitalità, emerge con forza.
Oltre all'elemento paesaggistico, a dominare l'espressività dell'artista è la rappresentazione della quotidianità con tratti gentili ed eleganti; particolarmente apprezzati dalla critica sono il senso della prospettiva e l'uso sapiente del colore.
Le sue declinazioni dei temi della nascita e della sofferenza di Cristo, inoltre, sono state esposte in occasione delle collettive "Natività" e "Passio Christi" presso l'Auditorium della Parrocchia "Regina Pacis" a Palermo. Di particolare rilievo, la sua partecipazione alla Biennale di Venezia presso Palazzo Zenobbio, selezionata dal maestro Francesco Anastasi e riselezionata dal critico d'arte Giorgio Gregorio Grasso.
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